Venezia, Collauto: "Orgoglioso del passato. Emozionato dal Penzo pieno"
In occasione del suo cinquantesimo compleanno, festeggiato lo scorso 10 novembre, Mattia Collauto, storico capitano e bandiera del Venezia oltre che ex dirigente arancioneroverde, ha rilasciato un intervista per le pagine de Il Gazzettino. Ecco un estratto della parole espresse sul quotidiano locale: "Mi impressiona vedere così tante candeline ma gli ho festeggiati con lo stesso entusiasmo del gol del 2-1 dei tifosi del Venezia al Catanzaro. La verità è che gli anni sono volati, ma non dico che non mi piacerebbe tornare indietro. Sono felice e fortunato di quello che mi è successo, orgoglioso di aver esaudito i miei sogni".
Sull'essere considerato uno delle principali bandiere arancioneroverdi, Collauto ha risposto: "E' bellissimo. Ho sempre dato tutto, sia in campo che dietro la scrivania, anche con i miei errori. Il Venezia è una passione tramandata dalla famiglia, per certi versi mi sento un precursore dell'Unione visto che a 9 anni varcai il ponte per giocare a Mestre. L'anno della fusione ero al Montebelluna e feci una doppietta al VeneziaMestre allenato da mio papà Piero. Li fui vicino a vestire l'arancioneroverde ma ero stato parcheggiato dalla Juventus al Monte e io poco dopo decisi di andare al Torino".
Un sogno, quello di giocare per il Venezia, avveratosi molti anni dopo: "Dopo il Bari mi voleva il Livorno in Serie A ma io volli il Venezia senza pensarci. Da veneziano più dei momenti belli ricordo le difficoltà, ma me le tengo strette. Sono queste che mi hanno permesso di instaurare con la gente un rapporto indissolubile. Le gioie non sono comunque mancate: la promozione in C1 con Di Costanzo e poi il ritorno in A più di 20 anni dopo da dirigente. Tre fallimenti in dieci anni sono però da record..."
Sul rapporto con Niederauer ha detto: "Il tempo aiuta a una visione più ampia. Mi sarebbe piaciuto lasciare la squadra in Serie A, ma è giusto che il club vada avanti. Lo sta dimostrando anche senza uno stadio in terraferma. Con i risultati e le idee giuste il pubblico ti segue ed è emozionante rivedere il Penzo così meritatamente pieno". Infine sul futuro: "Il mio ciclo a Venezia è finito. Il Venezia resta la mia squadra del cuore ma ora voglio misurarmi in altre situazioni".