ESCLUSIVA - Pillon sta con Di Francesco: "Non può essere sempre e solo colpa dell'allenatore"

04.12.2024 13:10 di  Daniele Najjar   vedi letture
ESCLUSIVA - Pillon sta con Di Francesco: "Non può essere sempre e solo colpa dell'allenatore"

Giuseppe Bepi Pillon è una presenza abituale in questa stagione allo Stadio Penzo, nelle vesti di appassionato di calcio affezionato al calcio veneto in generale. Il tecnico di Preganziol notoriamente segue sempre da vicino le squadre del suo territorio, Venezia compreso, tanto da essere stato avvistato più volte ad osservare la squadra di Di Francesco.

Intervenuto a TuttoVeneziaSport, Pillon ci ha detto la sua in merito alla situazione difficile che gli arancioneroverdi stanno attraversando.

Mister Pillon, l'abbiamo vista più volte al Penzo quest'anno. 

"Sì, ho visto quelle belle, nel senso delle vittorie (ride, n.d.r.), a parte quella con il Lecce che purtroppo è finita in modo incredibile".

Partiamo da lì allora: com'è stata possibile quella sconfitta?

"Stavolta non è un modo di dire: il Lecce non aveva davvero mai passato la metà campo tranne in quell'occasione. Se tu rivedi la partita è inspiegabile. Sicuramente devono essere più cattivi negli ultimi 20 metri, essere più determinati, perché la squadra gioca bene e crea molto perché. Creare 8-9 occasioni da rete è davvero molto. Ma la differenza fra la Serie A e la B è questa: non puoi permetterti di sbagliare".

Il Venezia merita l'ultimo posto?

"Assolutamente no. Ho visto una squadra organizzata, che gioca bene. Adesso si parla dell'allenatore, ma non credo sia giusto. Che cosa può fare di più? Ha dato una mentalità, un gioco, un'organizzazione. Ha fatto bene a confermarlo la dirigenza. Io sono molto felice e fiducioso sia per il suo lavoro che per quello di Antonelli. Possono tirar fuori la squadra da questa situazione".

Lei quindi sta con Di Francesco?

"Sì, è molto bravo e preparato, poi è chiaro che bisogna fare anche dei risultati perché bisogna tirarsi fuori da questa situazione. Dargli ancora più pressione però secondo me è controproducente: serve tutelarlo e andare avanti insieme perché le responsabilità devono prendersene tutti in toto. Non può essere sempre e solo colpa dell'allenatore. Giocatori, dirigenti, direttore sportivo. Secondo me ce la possono fare a venir fuori da questa situazione se penso alle partite contro Genoa, Roma, anche con l'Inter, il Parma, il Lecce. Sarebbe bastato portare a casa qualche punto in una di questa partite e ora parleremmo diversamente".

Come si possono migliorare certi difetti che si vedono costantemente, come quello della mancanza di cattiveria negli ultimi 20 metri? Solo con il mercato?

"No, parlare di mercato ora ha poco senso. Si può migliorare attraverso il lavoro sul capo, come stanno cercando di fare giorno dopo giorno. Soprattutto serve credere nella possibilità di vincere, perché l'hanno dimostrato sul campo che possono vincere le partite. Devono solo credere in quello che fanno. Chiaramente con più cattiveria. Poi a gennaio Di Francesco ed Antonelli sanno dove si può migliorare la squadra".

Quella contestazione finale con il Lecce può intaccare il morale di una squadra che già mentalmente è parsa fragile? A Bologna è sembrata scossa.

"Quando si è in questi momenti i tifosi reagiscono sempre in vari modi, capisco la loro reazione. Però secondo me la squadra aveva dato il 101%, lasciando lì il cuore. Poi certo, i tifosi chiaramente si aspettano sempre il risultato, vogliono quello. Se posso dar loro un consiglio, dico di star vicino alla squadra, tifando fino alla fine. Poi se le cose non andranno bene, sarà giusto contestare".  

Lei è affezionato alle squadre venete: quante speranze hanno Venezia e Verona di salvarsi?

"Sì, da veneto spero che si salvino entrambe e penso davvero che ce la possano fare con Di Francesco e Zanetti alla guida".