Calciomercato Venezia: quali sono gli obiettivi
Movimenti in entrata e in uscita. Questo è il calciomercato. Ogni sessione nasconde le sue insidie e le sue opportunità, a seconda dei punti di vista e delle esigenze. Il calciomercato di gennaio si caratterizza per la corsa al risparmio e all’affare last-minute. Vale soprattutto per quelle piccole squadre che hanno bisogno di giocatori pronti e funzionali ad un certo progetto tecnico. È proprio il caso del Venezia.
Come da pronostico di tutti i migliori casinò in Italia che permettono di scommettere sul calcio, i veneti dovranno lottare fino all’ultimo secondo dell’ultima partita di serie A per salvarsi. E, quindi, il calciomercato invernale può fare al suo caso.
Come vuole muoversi il Venezia sul fronte calciomercato
Il Venezia di Eusebio Di Francesco guarda alla finestra in questo calciomercato versione invernale appena iniziato. La posizione in classifica non fa dormire, di certo, sonni tranquilli ai tifosi, alla società e all’intero ambiente.
C’è sicuramente bisogno di una scossa in grado di scuotere e ribaltare una stagione, fino a questo momento, fatta più di bassi che di alti. Le opportunità da sfruttare ci sono.
Per l’obiettivo salvezza servono profili in grado di elevare il tasso tecnico e tattico della squadra. In quest’ottica rientra un elemento di sicuro affidamento e valore come Alessio Zerbin, in uscita dal Napoli, e l’acquisto in via ufficiale dell’ex centrocampista del Zurigo Condè.
Il primo potrebbe essere un rinforzo che dovrebbe garantire una certa tenuta sulla fascia, nell’ottica di rafforzare la doppia fase. Il secondo potrebbe garantire più qualità a centrocampo. Ma è la difesa a preoccupare maggiormente gli uomini della dirigenza veneta.
Acquisti in vista per il Venezia
Detto dell’acquisto di Zerbin, al Venezia serve come il pane un leader difensivo per assicurare una maggiore stabilità della difesa, per l’appunto. I gol incassati cominciano ad essere troppi.
Come uomo d’esperienza si configura Luca Caldirola, attualmente al Monza. Può essere lui l’uomo indicato per sostituire Svoboda, alle prese con la rottura del legamento crociato che lo terrà fuori dai campi di gioco praticamente per tutto il resto della stagione.
Da qui la necessità di avere sin da subito un difensore, ma non è detto che questa eventuale trattativa si sblocchi subito. Tutt’altro. Un profilo internazionale, invece, porta alla soluzione Cheick Conde. Gioca nello Zurigo, ruolo centrocampista, ma all’occorrenza può agire anche da difensore centrale.
Il mercato italiano, in ogni caso, sembra essere di maggiore attrattiva in questo momento per le urgenze che attanagliano il Venezia. Tutto questo nonostante la propensione del magnate americano Duncan Niederauer a ricercare giocatori stranieri.
Sorprese e delusioni del Venezia: su chi puntare
Il Venezia è una di quelle squadre di Serie A che guarda con interesse e con spiccata partecipazione al calciomercato internazionale. I costi minori e l’opportunità di valorizzare e diversificare il talento favorisce maggiormente questo tipo di politica.
Il fenomeno Pohnjapalo, attaccante finlandese vecchia scuola, è il frutto di tutto ciò di cui si parla. Aveva già dimostrato il suo valore l’anno scorso in Serie B, quest’anno sta confermando quanto di buono fatto in precedenza, rafforzandone la reputazione. Un buon affare non soltanto per i lagunari, ma anche per i fantallenatori che hanno puntato su di lui al fantacalcio.
Insieme a lui brilla la stella di Gaetano Oristanio, giovane di belle speranze a cui si affida Di Francesco. Come detto in precedenza, non è il reparto offensivo a preoccupare in prospettiva.
La difesa è il punto debole su cui si concentrano maggiormente le attenzioni dell’allenatore. La sorpresa Filip Stankovic in porta, all’apparenza un assoluto predestinato, non basta per mitigare una situazione che ha bisogno di una svolta su tutti i fronti.
In questo momento non basta neanche l’esperienza del gregario Francesco Zampano per colmare quel gap. L’infortunio di Svoboda sembra aver sconvolto tutti i piani di mercato del Venezia.
I nomi di Idzes, Sverko e Altare, l’attuale difesa titolare, non solleticano più di tanto la serenità dei tifosi e dell’intero ambiente. Ecco spiegato il motivo di un ritorno sul mercato pressoché immediato, anche se il mercato di gennaio, tendenzialmente, richiede tempi di attesa e di valutazione dei singoli sempre più lunghi rispetto alla sessione estiva.
In caso di salvezza chi guiderà il Venezia l’anno prossimo?
La stagione calcistica è nel vivo, ma, si sa, nel calcio si fanno, anche e soprattutto, piani a lungo termine. Difficile farlo per una squadra come il Venezia impegnata a pieno nella lotta salvezza, ma un pensierino, in fondo, lo si fa anche da quelle parti.
Il futuro di Eusebio Di Francesco, da questo punto di vista, è molto in bilico. Tutto dipende, in buona sostanza, dal piazzamento finale. O forse no. I risultati dei prossimi tempi faranno la differenza sulla sua permanenza in laguna.
Qualora, col passare del tempo, dovessero rinnovarsi i risultati negativi sul campo, non è assolutamente scontato che la guida tecnica resti la stessa fino alla fine della stagione. Tutt’altro.
In Italia, più che da altre parti, c’è la particolare consuetudine di allontanare gli allenatori quando i risultati negativi sono progressivi, ma non così numerosi nelle dimensioni. Se ne potrebbero tanti di casi in questa direzione.
Eusebio Di Francesco, in sella ai veneti da inizio stagione, è uno di quegli allenatori innovatori che ad una squadra come il Venezia può far solo bene. Ma il destino dipende dai risultati, assunto che lo lega a tutti gli altri colleghi. In caso di salvezza è molto probabile che possa restare lì al suo posto, in panchina. Una conferma che sarebbe, a quel punto, automatica, considerando le grandi cose che sta mettendo in mostra, a prescindere dai punteggi sul campo.
Ma non ci sono solo questi ultimi a determinare il destino di un allenatore. I rapporti con la dirigenza e la condivisione degli obiettivi, personali e di mercato, fanno tutta la differenza del mondo in questi casi.
Questo onde evitare quelle brusche separazioni degne del calcio italiano e in cui non vorrà incorrere certamente Eusebio Di Francesco con il suo Venezia. Proprio lì dove sembra aver trovato la sua dimensione ideale, dopo anni bui e di delusioni cocenti. Frosinone docet. Ma sarà soltanto il tempo ad emettere la sua sentenza finale.