Venezia, analisi e bilancio del calciomercato: una sessione da 6- per Antonelli

31.08.2024 18:10 di  Davide Turco   vedi letture
Venezia, analisi e bilancio del calciomercato: una sessione da 6- per Antonelli

Si è concluso con una calma abbastanza piatta il mercato del Venezia, giallo Maggiore a parte. Un po’ perché Antonelli ha deciso di essere presente al Penzo per l’importante sfida con il Torino, un po’ perché forse si riteneva sufficiente quanto già fatto. 

Analizzeremo il mercato fatto reparto per reparto, cercando di capire quali sono stati gli innesti più importanti e cosa invece potrebbe ancora mancare a questa rosa.

PORTIERI

In porta si partiva per fortuna da una certezza. Joronen è un portiere che con la B c’entra poco e che in A per una neopromossa è una sicurezza. C’era da intervenire invece sul secondo, perché la stagione è lunga e né Grandi né Bertinato ti permettevano di dormire sonni tranquilli. Per questo è stato preso Stankovic, portiere promettente che ha chiuso la scorsa stagione in crescita e che ti permetterà di avere un ottimo secondo quest’anno e, chissà, un ottimo primo portiere negli anni a venire. Grandi si ritaglia il ruolo di terzo e di uomo spogliatoio, cosa che abbiamo visto venirgli piuttosto bene l’anno scorso.

L’ultimo giorno viene acquistato Plizzari, che viene però lasciato in prestito al Pescara. Potrebbe essere il terzo l’anno prossimo. 

Manca la cessione di Bertinato, saltata quando sembrava già tutto fatto, e che ora sarà da capire come gestire. Ma il reparto è ottimo.

DIFESA

In difesa, rinnovato Svoboda (che si rischiava di perdere a zero) e fatto muro davanti alle richieste di altri club per Idzes, si è deciso di confermare i 3 difensori che ai playoff con ottime prestazioni ti hanno portato in A. 

Il riscatto (obbligatorio) di Altare ti permette di avere un buon ricambio a destra, oltre che un ottimo uomo spogliatoio, anche se l’ex Cagliari con la difesa a 3 ha dimostrato di fare un po’ fatica. 

L’acquisto di Lucchesi sembra più una trattativa che doveva rientrare nell’affare Tessmann, poi saltato, e quindi torna al mittente. L’investimento si decide di farlo invece su Schingtienne, giovane belga di cui si parla un gran bene, ma che dovrà dimostrare sul campo di valere questa categoria. Serviva forse un colpo d’esperienza per dare fiato e aiuto in mezzo a uno Svoboda che dovrà crescere molto soprattutto dal punto di vista mentale per valere la categoria, ma resta aperto in questo senso il mercato svincolati e Kjaer potrebbe essere l’uomo ideale. Rimane da capire quanta voglia abbia il danese di rimettersi in gioco e se Antonelli affonderà il colpo, che personalmente ritengo essenziale per completare il reparto.

CENTROCAMPO

Il centrocampo è il reparto su cui si è dovuto intervenire maggiormente, perché la situazione contrattuale di Tessmann e Busio ti ha messo spalle al muro, obbligandoti a cedere il primo, con l’incognita di un rinnovo di Busio che speriamo arrivi in tempi brevi. 

La travagliata cessione di Tessmann è la telenovela dell’estate, con Antonelli che ha chiuso ben 3 volte per la sua cessione. La trattativa con l’Inter sarebbe stata il colpo magico del DS, che ti avrebbe permesso di incassare 7 milioni oltre ad avere per un altra stagione l’apporto del centrocampista statunitense. Peccato però che Tanner avesse altre idee. Bravo comunque il direttore a non cedere davanti alle follie degli agenti e a piazzare il giocatore a Lione al fotofinish per una cifra comunque ottima (6 milioni + 10% sulla rivendita). 

Il gioiello del mercato arancioneroverde è sicuramente l’acquisto a zero di Alfred Duncan, giocatore che per una neopromossa è un autentico lusso, oltre che essere un ragazzo che ovunque è andato ha saputo farsi amare. Dopo due partite il professore sembra già essere salito in cattedra ed è una pedina troppo importante per una squadra giovane e inesperta come il Venezia.

Nicolussi Caviglia è il sostituto designato di Tessmann. Di Francesco nei 2 a centrocampo vuole un giocatore di palleggio e copertura, e Hans ha dimostrato di avere ottime qualità per farlo. A cospetto della sua giovane età ha comunque già accumulato una certa esperienza a questo livello, non ultima la coppa Italia vinta da titolare contro l’Atalanta. Prenderlo a titolo definitivo (obbligo di riscatto legato a condizioni facilmente raggiungibili) ti da un asset che ti potrà tornare utile in ogni caso. 

Doumbia era stato già a gennaio, prima di sapere la categoria in cui avremmo giocato. Per investire un milione di euro su un giovane dalla Serie C Antonelli deve per forza averci visto qualcosa, e dopo un buon ritiro Di Francesco ha deciso di tenerlo in rosa. Da capire quanto spazio potrà trovare.

Il reintegro in rosa di Crnigoj è un po’ dovuto al fatto che piazzarlo sarebbe risultato difficile e un po’ dal fatto che un giocatore con quelle caratteristiche è difficile da trovare altrove, sperando che lo sloveni possa entrare presto in condizione. 

Il colpo Maggiore, saltato sul gong, certifica come Di Francesco veda sia Busio che Ellertsson più come trequartisti che nei 2 in mediana. Grave, fosse così, il ritardato invio dei documenti. 

Il reparto sembra abbastanza ben amalgamato con caratteristiche diverse che potrebbero tornare utili nel corso della stagione, sperando che Nicolussi e Duncan possano giocare la maggior parte delle partite. 

ESTERNI

Sugli esterni giusta la riconferma di Zampano e Candela. Da valutare la scommessa Sagrado, giocatore con gamba ma che sembra ancora acerbo per questo livello. A sinistra si decide di reintegrare Haps piuttosto che doverlo regalare altrove e magari non trovarne un sostituto all’altezza. Rimane da capire con che testa sia rimasto e che tipo di aiuto possa dare alla squadra, il giocatore a livello tecnico non si discute.

L’acquisto di Carboni è più che altro un’occasione che Antonelli ha voluto cogliere e che servirà a fare numero.

TREQUARTI

La prima richiesta di Di Francesco a Antonelli è stata quella di giocatori “fantasiosi”, giocatori con quella scintilla che l’anno scorso, dopo la cessione di Johnsen, è mancata tantissimo al Venezia. 

Si investono diversi milioni su Oristanio, giocatore dal grande potenziale ma che ha ancora tutto da dimostrare, e su Yeboah, giocatore che come caratteristiche sembra proprio ciò che manca, ma che sarà da valutare visto che il campionato polacco è molto diverso da quello italiano. Giocatore con esperienza internazionale ma che resta un incognita. 

Di Francesco vede in questo ruolo (anche se ovviamente con caratteristiche diverse) anche Busio, Ellertsson e Crnigoj, quindi si decide che può bastare così. Manca, a mio parere, un acquisto di esperienza, un giocatore che sappia essere lucido negli ultimi 30 metri per mettere il passaggio decisivo anche quando i palloni cominceranno a scottare. Non a caso si cerca Brekalo fino in fondo, senza però riuscire a portarlo in laguna. Occhio alla sorpresa El Haddad dal vivaio, Di Francesco sembra puntarci molto. 

Viene comprato il giovane Ascione dalla Serie D, e mandato in prestito al Foggia in C.

ATTACCO

Davanti il capitano e simbolo Pohjanpalo non è mai in dubbio, e anche questo, anche se non fa notizia, è da tenere in considerazione. Dietro si dà fiducia a Gytkjaer come secondo, sperando che il suo minutaggio rimanga quello di chi dovrà far rifiatare Joel negli spezzoni finali di partita. 

Difficile trovare sul mercato un attaccante disposto a venire a fare il secondo/terzo attaccante in una neopromossa. Si decide quindi di puntare sul giovane Raimondo in prestito secco, dato che il Bologna ci punta e non poco. Il ragazzo arriva da una buona stagione in B, ma l’impatto che potrà avere in Serie A è tutto da valutare. 

Con Pohjanpalo è un reparto che non ha nulla da invidiare alle dirette concorrenti, senza però si rischia di avere pochi goal nei piedi. Dalla sua salute passerà tanto del campionato dei lagunari.

GIUDIZIO FINALE: 6-

Il giudizio finale sul mercato deve tener conto di diversi fattori. Prima di tutto la condizione economica del club, il bisogno di abbattere i costi e di andare verso una sostenibilità economica, cosa che non permette al DS lagunare di poter spendere più di tanto su “usati sicuri” che poi però non potranno fruttarti in futuro. Per questo si preferisce puntare su giovani scommesse che, anche nel caso di una malaugurata retrocessione, possano permetterti di avere una base solida da cui ripartire. 

Questo va ovviamente a discapito dell’esperienza, che in alcuni reparti sembra un po’ carente. Quell’esperienza che può aiutarti a far crescere i giovani e a tenere la barra dritta nei momenti in cui più ce ne sarà bisogno.

Un difensore esperto che possa far rifiatare e crescere Svoboda in mezzo resta la mancanza più grave, ma anche la trequarti è, ad oggi, tutta da decifrare.

Bisogna ovviamente sperare che i colpi “scommessa” di Antonelli possano rivelarsi affidabili, e in tempo anche relativamente breve, perché di tempo questo campionato non te ne da molto, soprattutto quando sei alla ricerca di fondamentali punti per la salvezza.

Il progetto è convincente, e il tipo di allenatore scelto è perfetto per questo tipo di visione, ma potrebbe non essere sufficiente nel caso le cose non girassero nel verso giusto.

Per questo il mercato non può ritenersi pienamente sufficiente, nonostante sia da riconoscere che Antonelli ha probabilmente ottenuto il massimo da quello che aveva a disposizione. 

La sufficienza piena potrebbe però raggiungerla nel caso si riesca in questi giorni di settembre a convincere un giocatore come Kjaer a venire a lottare in laguna. 

Le valutazioni sulla carta sono comunque sempre da rispettare come tali, consapevoli che sarà come sempre il campo a dare la sentenza definitiva.