Fiorentina-Venezia 0-0: TOP&FLOP degli arancioneroverdi

La rubrica dedicata ai Top&Flop delle partite del Venezia: gli arancioneroverdi strappano il primo punto in campionato dopo una prova solida e ordinata
26.08.2024 08:00 di  Flavio Zane   vedi letture
Fiorentina-Venezia 0-0: TOP&FLOP degli arancioneroverdi
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© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

Nella seconda giornata del campionato di Serie A, il Venezia rimedia un pareggio a reti bianche allo stadio Artemio Franchi contro i padroni di casa della Fiorentina. Per gli arancioneroverdi si tratta del primo punto conquistato in campionato frutto di una prestazione concentrata e senza sbavature. Un punto prezioso e sacrosanto che, al di là delle esigenze di classifica, appare come un iniezione di fiducia e dolce premio per il lavoro svolto dagli uomini di mister Di Francesco sin qui.

Dopo circa una mezz'ora avara di emozioni, la partita si accende quando i viola provano maggiormente ad accendersi dalle parti di Joronen, chiamato in causa spesso nella fase centrale del match. Il Venezia, anche grazie ai cambi, riesce però nuovamente a riprendere le misure, cominciando finalmente anche a sporcare i guantoni del portiere ospite Terracciano in qualche occasione e vanificando gli ultimi assalti della Fiorentina, per ultimo con capitan Biraghi che al 89' non trova la porta di poco con una bella conclusione dal limite dell'area.

TOP

3) ELLERTSSON

Conferma tutte le buone sensazioni già lasciate percepire contro la Lazio. L'approccio alla Serie A di Ellertsson è quello giusto, forse addirittura sorprendente vista la discontinuità mostrata nella stagione e mezza in serie cadetta. Ancora una volta, l'islandese dimostra grande personalità ed efficacia, risultando il più efficace tra gli uomini dietro alla punta degli arancioneroverdi. 

2) ALTARE

Dopo due partite molto incerte, il lavoro in settimana sui meccanismi della difesa arancioneroverde sembra pagare. Gli uomini di mister Di Francesco concedono qualcosa alla Fiorentina di mister Palladino, non ancora molto rodata, ma tecnicamente e quantitativamente più preparata a un torneo come la Serie A. Niente però di troppo nitido e clamoroso.

Della prova positiva della diga arancioneroverde va fatta certamente menzione di merito a Idzes, all'esordio in Serie A e per l'occasione scelto al centro di comando di essa, ma ancor di più a salire in cattedra è Altare che, preferito dall'inizio a Svoboda, appare sempre puntuale in tutte le chiusura difensive. In particolare, quella su Kouame a pochi minuti dall'inizio della ripresa sul possibile tap-in della conclusione di Kean, evita un gol già fatto. In fase propositiva dimostra invece grande personalità seppur non sempre accompagnata da qualità e precisione delle giocate.

1) JORONEN

Se dovessimo suddividere il primo punto ottenuto dal Venezia targato Di Francesco in Serie A come fosse una torta, la fetta più grossa spetterebbe con ogni probabilità al portierone finlandese degli arancioneroverdi. Infatti, le sue stesse mani hanno reso inespugnabile per la Fiorentina la sua porta. Chiamato molto in causa dopo una prima mezzora piuttosto soporifera, da allora, tra il primo e il secondo tempo, è costretto a intervenire in maniera decisiva in almeno quattro occasioni avversarie, ma risponde altrettanto presente anche in altre situazioni e uscite apparentemente semplici, o che lui è bravo a far apparire tali. 

La stessa personalità e sicurezza con il quale si era già fatto apprezzare in serie cadetta è rimasta piacevolmente intatta con la Fiorentina così come già contro la Lazio, confermando una fiducia che tra ambiente e tifosi non è in realtà mai mancata. Per i viola diviene una saracinesca insuperabile che minuto per minuto toglie convinzione nella testa dei giocatori, aumentando la stessa tra i suoi compagni.

FLOP

3) RAIMONDO

Il suo ingresso all'intervallo aiuta notevolmente ad aumentare la pericolosità potenziale del Venezia nella trequarti avversaria. Il calciatore scuola Bologna dimostra certamente personalità e dinamismo che gli permettono di creare vivacità nel gioco degli arancioneroverdi, peccando però forse un pò troppo in precisione con la palla tra i piedi. Alcuni suoi passaggi complicano nel fraseggio la vita ai compagni, ma specialmente nella sua valutazione va tenuto conto dell'occasione probabilmente migliore avuta dai lagunari nella partita. Infatti, a metà ripresa il neo entrato Svoboda gli serve un cioccolatino nell'area piccola che Raimondo calcia debolmente e senza convinzione, troppo sorpreso forse dalla riuscita del passaggio del compagno.

2) GYTKJAER

Tanto lavoro sporco e corsa in quarantacinque minuti, quelli precedenti alla sostituzione, che sarebbero mortiferi per qualsiasi attaccante. La sua prova impalpabile è certamente giustificata dagli scarsissimi rifornimenti ricevuti, ma è anche certo che l'ingresso di Raimondo crea qualche grattacapo in più alla Fiorentina. Non la sua partita.

1) ORISTANIO

Pare entrare nel match con il piglio giusto, gestendo adeguatamente alcuni palloni sulla trequarti avversaria. Dopodiché si rende protagonisti di due episodi identici nel quale prima rifila una sbracciata a Biraghi e alcuni minuti dopo ad Amrabat. Nel primo viene graziato, con l'arbitro che opta per l'involontarietà del gesto. E' una fortuna, perché così non fosse il giocatore avrebbe rischiato di lasciare numericamente i suoi in inferiorità numerica per doppia ammonizione. In realtà, da quel momento del match il giocatore sparisce dal gioco in ogni caso e il suo numero riappare sui tabelloni del quarto uomo solo in occasione della sostituzione per Pierini all'intervallo. Tanta corsa e sacrificio, che però a questi livelli non può bastare.