Venezia, Antonelli: "Unione non è solo il nome che ci rappresenta, ma l'unico modo di raggiungere il nostro obiettivo"

11.09.2024 12:27 di  Davide Turco   vedi letture
Venezia, Antonelli: "Unione non è solo il nome che ci rappresenta, ma l'unico modo di raggiungere il nostro obiettivo"

A undici giorni dalla fine del mercato, il DG del Venezia Fillippo Antonelli è intervenuto oggi ai microfoni di Ca' Venezia per fare il punto sulla situazione in vista della ripresa del campionato. Qui le sue risposte integrali ai giornalisti presenti: 


Filippo Antonelli prende subito la parola:

"Siamo partiti all'inizio assieme al gruppo dei proprietari con tre obiettivi. Il primo era l'allenatore. A distanza di due mesi confermo che la scelta che abbiamo fatto mi rende felice e convinto che Di Francesco con le sue qualità umane e la sua preparazione sul campo possa far crescere il valore di questa rosa. Poi c’era l'obiettivo di creare valore patrimoniale di questa rosa. Abbiamo fatto tutte operazioni in tal senso: la rosa futura del Venezia sarà fatta di giocatori di proprietà. Poi l'obiettivo è di creare un progetto pluriennale. Abbiamo fatto anche contratti a giocatori del settore giovanile, fra chi è andato in prestito e chi ha già esordito in Serie A, addirittura. Oltre a questo abbiamo cercato di inserire giocatori importanti come Duncan e cerchiamo di valorizzare i vari Joronen, Pohjanpalo e gli altri. Terzo obiettivo era quello della sostenibilità economica, siamo sulla buona strada. Chiarisco subito l'operazione di Maggiore. Era stata un'opportunità dell'ultimo momento. Le occasioni dell'ultimo momento hanno degli inconvenienti, ma l’unico ostacolo qui è stato il tempo. Ringrazio il gruppo dei proprietari per l'extra budget, ma questa cosa non cambia il programma e l'obiettivo del Venezia. 

Quest'anno ci aspetta una stagione piena di sfida che si dovrà affrontare con l’unione: gruppo squadra e staff, proprietà e soci, stampa locale, oltre al nostro valore più importante: i tifosi. Questa deve essere una grande sfida, dobbiamo determinarci come un club di serie A. Non deve esserci nulla al di fuori del nostro mondo che possa indebolire le nostre convinzioni. Dobbiamo diventare una squadra scomoda, con l’obiettivo di giocare in Serie A la prossima stagione." 

Cosa ne pensa del pensiero di Mister Di Francesco sul mercato a campionato in corso?

"Questa è stata anche una nostra dimenticanza: abbiamo fatto la richiesta di giocare due partite fuori casa e di giocare venerdì quella in casa, nel weekend c’erano la regata storica e la mostra del cinema. La Lega fa di necessità virtù, errore nostro non aver ragguagliato il mister su questo. Non è facile gestire queste situazioni, normale che lui guardi il campo perchè effettivamente Pierini comunque glielo ho venduto la mattina, può succedere, lo capisco ed è comprensibile. Ora il mercato è finito e pensiamo alle 35 partite che mancano".

Voto al mercato e se a parte Maggiore c’è qualcun altro che non siete riusciti a prendere?

"Difficile dar voti, lo dirà il campo. Sicuramente ci potevano essere delle opportunità, ma tutti gli obiettivi che avevamo in mente li abbiamo raggiunti. Se si voleva fare qualcosa in più, qualcos altro doveva uscire. Siamo 27 giocatori, 28 considerando Bertinato. Il gioco in molti casi non valeva la candela, quindi abbiamo deciso di rimanere così". 

Svincolati? Kjaer?

"Abbiamo monitorato tutte le situazioni, non ne ho mai parlato con la proprietà, servirebbe un extra budget, probabilmente la domanda gliela farò, vedremo".  

Come vedete il fatto che molti vi diano già spacciati?

"Ripeto, nel nostro mondo, gruppo squadra, tifosi, stampa locale, niente ci può far condizionare, dobbiamo essere noi in primis a sentirci da Serie A. Spero che nelle sconfitte questa squadra possa non avere cicatrici, ma solo cose da cui imparare".

Il fatto che gli "schiaffi" siano arrivati subito, può essere positivo?
"Può essere una lettura giusta, bisogna guardare alle prestazioni partita dopo partita, ho grande fiducia nei valori umani, nel tecnico, e in questo gruppo di calciatori. Credo che l’unione, oltre a essere il nome che ci rappresenta, sia l’unico modo per competere contro squadre di altissimo livello e raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati".

Come si raggiunge questo obiettivo?

"Con il lavoro sul campo, con la crescita dei giovani, col non farsi condizionare dalle voci esterne. Quando prendo un giocatore io riesco a mantenere il mio giudizio fino alla fine. Verremo messi alla prova ma deve essere una motivazione". 

Davide Turco TVS - Sostenibilità finanziaria, a che punto siamo da 1 a 10 dopo la promozione, l'entrata dei nuovi soci e le cessioni?

"La promozione in Serie A ha accelerato il processo di sostenibilità, siamo a buon punto. Credo che la strada sia quella giusta, continuare così potrà tenere la società ad un livello sostenibile. Abbiamo fatto investimenti e contratti coerenti con una Serie A, ma anche con una una Serie B in caso succedesse qualcosa di diverso".

Cosa è successo con Gytkjaer?

"La trattativa per Gytkjaer era vera, il Sassuolo voleva il giocatore, ci ha provato fino all’ultimo ma alla fine Christian ha deciso di rimanere con noi, noi non lo avevamo messo sul mercato. Su Pierini, il Sassuolo ha venduto un suo giocatore e si è buttato su Nicholas, che mi dispiace aver dovuto salutare frettolosamente, lo voglio ancora ringraziare".

Nicolussi Caviglia perchè non a titolo definitivo?

"La vendita di Tessmann può sembrare essere stata una trattativa difficile, ma alla fine siamo riusciti a ottenere i nostri obiettivi, Nicolussi era il suo sostituto ideale e l’operazione con la Juve è stata concordata sulla base di un prestito con obbligo a condizioni che fanno sì che sia praticamente un’acquisizione e preciso che il riscatto non cambierà in base alla categoria. Nicolussi si può considerare quindi un nostro giocatore". 

Rinnovo Busio? Situazione degli altri giocatori in scadenza?

"Siamo tutti contenti del rinnovo di questo ragazzo, vuole far parte del progetto e ha dimostrato di voler bene al Venezia, ha rinnovato per una sola stagione, siamo in ottimi rapporti con lui e l’entourage, volevamo accelerare il processo visto che tra olimpiadi e infortunio del ragazzo non abbiamo avuto tempo di parlarne, magari ne discuteremo a breve. Joronen e Zampano sono tutte situazioni monitorate". 

Tessmann, motivazioni del ragazzo per andar via? Reputa più importante la sua cessione o quella di Cuisance?

"Cuisance mi auguro possa far bene, perche anche il venezia ne potrà guadagnare, abbiamo messo diversi bonus, mi auguro possa far quello che non è riuscito a fare a Venezia. Su Tessmann sono contento per la società, c’era timore riguardo alla scadenza di contratto, il ragazzo è vero che voleva andare, ma non ci aveva mai detto sarebbe andato via in scadenza, lui ambiva a dei club più importanti".

Cosa lo ha convinto di Yeboah?

"Ha caratteristiche di velocità, 1v1, può cambiarti la partita in corso d’opera e lo aspettiamo al rientro dalla nazionale. Avrà bisogno di un po’ di tempo". 

Davide Turco TVS - Crnigoj e Haps sono due reintegri importanti nella rosa, sebbene siano due situazioni diverse, uno reintegrato dal primo giorno di ritiro, l’altro a 4 giorni dalla prima partita di campionato, qual è la differenza tra i due e cosa possono dare? 

"Crnigoj ha avuto una stagione travagliata, ha dimostrato da maggio di essersi messo sotto per recuperare fisicamente, quindi di comune accordo abbiamo valutato di fargli fare il ritiro, visto che ha presenze in A e sono sicuro che una mano ce la possa dare. Haps è stato reintegrato visto i rallentamenti del mercato, in quel momento si è pensato di dargli una possibilità, il mister lo ha valutato e ha deciso potesse darci una mano. Mercato non ce ne era e quindi potrà darci una mano". 

Franco Carboni? 

"E’ un ragazzo che abbiamo seguito la scorsa stagione, volevamo prenderlo a inizio mercato ma poi è andato in Argentina. Quando abbiamo avuto la possibilità di prenderlo ho pensato potesse tornare utile per formare le coppie Zampano-Sagrado, Haps-Carboni, con Candela che qualche volta potrebbe anche andare nella linea difensiva, in modo da avere anche due mancini natuarali sulla fascia".

Risoluzione di Jajalo?

"La scelta è stata comune: purtroppo dopo l’ultimo infortunio era in ritardo, è un ragazzo a cui vogliamo bene e abbiamo preso questa scelta insieme".

Cosa è successo con Lucchesi?

"Il ragazzo era un prestito secco e dopo qualche domanda sul giocherà o non giocherà, abbiamo pensato fosse bene per lui fare un altra esperienza in B per crescere ancora".

TI sei già tutelato per il prossimo anno con il portiere?

Il discorso di portare avanti anche delle operazioni per il futuro, siamo attenti a queste situazioni come siamo attenti ai ragazzi in prestito in serie C, farli giocare nei nostri campionati è importante".

Come ha ritrovato Vanoli? Quali sono state le motivazioni della sua scelta?

"Ci siamo salutati, ma sinceramente alcune cose che ho letto e ascoltato non le ho capite, non capisco perchè Vanoli continui a parlare del Venezia, squadra che gli ha voluto tanto bene e gli ha dato tanto, non capisco perchè oggi parli ancora del Venezia e non del Torino. L’anno scorso come lui ha pensato al campo io ho pensato alla sostenibilità, l’ho sempre detto e non ho avuto nessuna situazione di conflitto, siamo andati avanti fino alla fine con gli stessi obiettivi. Sulla sua scelta non ti so rispondere, non riesco a dare importanza a questa cosa". 

Quando rientrano i nazionali? 

"Giovedì rientra l’ultimo (Yeboah)".