Venezia-Reggiana, Vanoli: "Dopo il 2-0 abbiamo staccato la spina. Se vogliamo andare in Serie A non possiamo permettercelo"
Nella conferenza stampa post partita, l'allenatore del Venezia, Paolo Vanoli, ha commentato la sconfitta rimediata dalla sua squadra contro la Reggiana. Di seguito la sua intervista integrale ai microfoni dei giornalisti.
Come si spiega questa sconfitta?
"C'è poco da spiegare. Una squadra vera non può andare in vantaggio due a zero e poi farsi recuperare così. I complimenti vanno fatti alla Reggiana perché ha fatto una grande partita. A noi ci deve servire da lezione. Dobbiamo imparare che il nostro gioco è continuare a fare gioco, non rilassarsi mentalmente. E' una cosa che quest'anno ci è capitato un pò spesso. Dispiace perché sono errori che, adesso che si accorciano le partite, per il nostro sogno diventano importanti. Dobbiamo guardare avanti, andare ad Ascoli e fare un altra grande prestazione".
Quanto può aver inciso la sosta?
"Non c'entra niente. Una squadra che vuole andare in Serie A non può prendere tre gol così. E' un aspetto su cui ci dobbiamo lavorare perché noi quando siamo attaccati con la spina come fatto a Palermo diventiamo forti, poi appena pensiamo di essere un attimino quei giocatori capaci di gestire la partita, non lo siamo. Non abbiamo queste caratteristiche".
E' stata una sconfitta dovuta più a un rilassamento o la Reggiana che sotto 2-0 non ha mai mollato?
"La Reggiana ha continuato a fare la partita. Abbiamo preso gol come sempre al 42' minuto, sempre da una ripartenza dove abbiamo perso un uomo in area. Non si possono fare questi errori. Sono errori che possiamo permetterci per quello che vogliamo fare. Poi la Reggiana ha reagito alla grande, con tranquillità e serenità e noi lì non siamo stati più in grado di reagire. Mancano poche partite ed è una cosa che dobbiamo capire velocemente".
Jajalo è stato meno incisivo del solito?
"Non c'entra niente ne chi è entrato, ne chi ha giocato. Siamo partiti bene e la gara si è messa sul canale giusto. Il problema nostro è che abbiamo cominciato a staccare la spina, a fare una corsa in meno, a girare la palla più lentamente e poi prendi un gol e non sai più reagire. Questa squadra deve sempre correre in avanti. Se ne ha fatti due, deve farne altri e continuare. Il saper gestire non significa non sapere quando accelerare. Abbiamo preso dei gol permettendo a loro di riaprire la partita".
Dovrai fare un pò più da psicologo questa settimana?
"Hai preso una bella bastonata, ma il nostro cammino è questo. Sono otto finali e dispiace perché in casa non puoi perdere una finale. Dovremo essere bravi a riattaccare la spina e recuperare nella prossima partita i punti persi. Poi chi meno sbaglia, c'arriva. E' una questione di testa, di maturazione e di convinzione. Dopo il 2-0 abbiamo staccato la spina e questo ci è successo più di una volta. E' un aspetto su cui dobbiamo ancora sicuramente migliorare. Non è assolutamente una questione di chi è entrato o chi è uscito".
Cosa salvi di questa partita?
"Salvo tutto. Dalle cose positive si può trarre qualcosa, così come dalle cose negative si può crescere e migliorare. L'ho sempre vissuta così e non mi abbatto. Non sono mai stato euforico per una vittoria come quella di Palermo e non sono neanche demoralizzato adesso. I ragazzi sono molto delusi perché sanno che cosa si stavano giocando, ma sicuramente deve essere una lezione che serve. Da qui alla fine ci sono un pò di alti e bassi e dobbiamo essere bravi a capirli. Anche il Parma è andato a perdere, mentre il Como ha vinto. E' un altalena e noi dobbiamo riuscire a non fare quello che invece abbiamo fatto. Ecco perché il risultato di oggi".
L'ingresso di Portanova ha cambiato la partita?
"La partita l'abbiamo girata noi. Una squadra come la nostra, che ha dimostrato anche a Palermo, che gioca in casa, sul 2-0, non può farsi ribaltare il risultato. Gli altri hanno fatto un ottima prestazione. I risultati negativi fanno parte della nostra crescita, ma soprattutto in casa dispiace perdere così. Era una delle ottime finali per riuscire a rimanere lì".