L'Unione regala un felice Natale al suo popolo
Eccola la scintilla che aspettavamo. L’Unione è ancora viva!
In una partita fondamentale in cui le gambe tremano ed i pensieri appesantiscono, nella sfida in cui si rischiava di affondare quasi definitivamente, i ragazzi di Di Francesco gettano sul terreno ghiacciato del Penzo tutto ciò che gli era rimasto, e si aggrappano con ogni cellula a quel sogno salvezza che questa sera torna a farsi un pochino meno distante. Si vince, e lo si fa in quella che per larghi tratti di primo tempo non sembrava essere esattamente la nostra partita. La paura si fa sentire e gli strascichi dello stadium sembrano palesarsi in una manovra arancioneroverde difficile e costellata di errori; la squadra però appare solida e concentrata in fase di contenimento, concedendo agli ospiti il timone del gioco ma lasciando ben poche chance ai sardi. La difesa orfana del suo leader Svoboda lascia intravedere la carenza dal punto di vista fisico rispetto agli avversari, ma viene ampiamente compensata da una voglia ed una cattiveria agonistica totalmente decisiva in gare del genere, grinta di cui Giorgione Altare si erge a degno quanto atteso portabandiera. In una delle rarissime volte in stagione, nonostante la fumosa superiorità tecnica dei cagliaritani per la prima mezzora, sono gli uomini della Serenissima a portarsi avanti con l’ennesima grande giocata di un Oristanio sugli scudi, che questa volta azzecca anche il tocco finale per il vantaggio firmato Zampano. Si ripete con successo la mossa sugli esterni che permette di riempire l’area avversaria con i tempi giusti, ed il VeneziaMestre chiude il primo tempo con un insperato 1-0. Ma è nella ripresa che si ammira un Unione finalmente cinica e concreta, che con il passare dei minuti dà prova di aver imparato almeno quella lezione che ci permette di non arretrare il baricentro, ma anzi, di spingerlo in avanti alla ricerca del raddoppio. Raddoppio che anche stasera ci viene assurdamente revocato da un qualcosa che con il gioco del calcio ha poco o nulla a che fare.. ma stavolta c’è qualcosa di diverso nell’aria, oggi gli arancioneroverdi sanno di dover e poter vincere. Così non si arretra, non si sbanda, ed il gollonzo di Sverko ci regala il punto del 2-0. L’Unione sembra in controllo del match, ma l’ingresso di Pavoletti tra gli ospiti spariglia la questione tattica fino alla capitolazione che riaccende la sfida. Da lì in poi va in onda un film che in laguna conosciamo particolarmente bene, quello a tinte horror che ci vede soffrire come bestie in un quarto d’ora finale che sembra durare settimane. E’ un forcing totale dei rossoblu ma in questa pre vigilia di Natale a vestirsi da Santa Claus ci pensa un super Stankovic che si erge ad Mvp con una doppia parata da poster, facendo esplodere una curva che da mesi si meritava una gioia così.
Si torna dunque a muovere la classifica e lo si fa proprio nel momento più delicato contro un avversario che si presentava in condizioni psicologiche enormemente migliori delle nostre, nonostante una classifica non così rassicurante. Ma l’Unione vista oggi ci ha donato la sensazione di aver compiuto quel primo gradino che finora ci era mancato; quella voglia, quella compattezza, quella malizia di chi ha voluto fortissimamente il successo. E se ci sarà ancora da lavorare in particolare nei movimenti offensivi con un Busio che fatica ancora a trovare la giusta posizione (ma siam sicuri che sia quella..?), e con un Pojan che sembra sopportare a stento il duro lavoro che gli chiede il mister, bisogna sottolineare la grande reazione della squadra dopo la pessima prestazione di Bologna. Cinque punti in tre partite delicatissime sono una prima risposta a chi si domandava se fossimo troppo fragili per affrontare tutte le sfighe che ci erano capitate in questo girone d’andata. Il gruppo sembra essere uscito più forte e più solido dalla contestazione della tifoseria, come se la richiesta di maggior convinzione avesse acceso nei ragazzi quella voglia di dimostrare di esserci e di poter giocarsela con tutti. In fondo era questo ciò che volevamo, perché solamente la fiducia potrà permetterci di scalare questa montagna. Forza ragazzi, passate un buon Natale e proviamo ad andare al Maradona con la stessa autostima vista quest’oggi.
Avanti Unione e buone feste a tutti gli unionisti!