L’Unione lotta ma cade anche ad Udine
Noi non siamo commercialisti. Non siamo economi. Siamo tifosi. Ed i tifosi vivono di passione, di emozioni che chi veste la nostra maglia sa e deve trasmettere. Come oggi. Voi avete invece deciso di ignorare tutto questo, di calpestare la volontà di un’intera città che vi aveva chiesto in ogni modo di trattenere il suo simbolo, anche a costo di retrocedere. E lo avete fatto senza nemmeno metterci la faccia, trincerandovi dietro un silenzio imbarazzante mentre orde di palermitani invadevano i nostri spazi social per schernirci ed umiliarci. Tra pochi giorni ci racconterete come le finanze vi obbligassero a questo mercato scellerato, come se i debiti fossero colpa nostra, e non di una gestione dilettantistica della società da parte del desaparecido Niederauer. Lo stesso presidente che qualche mese fa parlava di una situazione finanziaria mai così rosea, prima di sparire come da tradizione. Ed allora ditelo voi a questi 1200 e passa unionisti che anche oggi vi hanno dimostrato cosa sia il calcio e cosa l’amore per la propria città; raccontategli che va bene così, che la serie A è stata una bell’avventura, una scampagnata con gli amici, prima di tornare a fare sul serio. Ditegli al mister che non se la deve prendere se anche oggi si gioca con una squadra allucinante, costretti a schierare giocatori già venduti, altri alle prime apparizioni a questi livelli, tutti insieme a formare una formazione che in data 1 febbraio 2025 non aveva mai fatto più di qualche allenamento insieme. Oppure mostrateci che almeno un minimo di piano lo avevate, qualche idea in fondo ci fosse, e chiudete questo mercato almeno portandoci qualcuno che eviti di farci diventare la barzelletta del campionato, più di quanto già non siamo. Perché questi ragazzi lo meritano, questo gruppo ha dimostrato quest’oggi di avere un’anima vera, che più viene messa all’angolo e più sa tirare fuori il meglio di sè. L’Unione non meritava di uscire sconfitta da Udine, ma è una costante che a questo punto del torneo non ammette più alibi, se non quelli di una società che ci ha fatto affrontare il mese più importante della stagione in uno stato di semi liquidazione. E non lo meritava un mister che oggi ha veramente palesato tutta la sua preparazione tattica così come una capacità di compattare la squadra come in pochi si sarebbero aspettati. Ma quando si è costretti a giocare una gara con un attacco inesistente e con L’handicap di perdere il portiere titolare dopo pochi minuti, è evidente che portare punti a casa sarebbe stata una vera impresa. Un’impresa sfiorata grazie alla voglia ed alla grinta di un VeneziaMestre mai così dentro alla partita, con un agonismo ed una concentrazione da applausi. La nuova difesa sorprende infatti per rabbia e concentrazione, guidata da un Idzes sontuoso e coadiuvata da uno Schingtienne finalmente abile ed arruolabile ed un Candè che mostra quantomeno ottime capacità di marcatura. Ma è il centrocampo a regalarci le ultime speranze di risalita, grazie alle prestazioni di Caviglia e Doumbia che rispetto alla sfida dell’andata palesano dei decisi passi avanti per intensità e qualità delle giocate. Ma è evidente che se poi ci si affida ad un Oristanio fumoso e ad uno Yeboah impresentabile, le chance di trovare la rete si limitano alle palle da fermo, come accaduto nelle due segnature di oggi. C’è tuttavia qualcosina per cui rallegrarsi, ed è lo spettacolo offerto dalla Sud al Bluenergy stadium, un vero show che ha trascinato gli arancioneroverdi a sfiorare l’incredibile rimonta. Ma anche questo purtroppo si vela di sottile amarezza a pensare a come questo popolo sia stato trattato in questi ultimi mesi, come se il ruolo da vittima sacrificale del campionato fosse una cosa già scritta e prevista. Perlomeno sarebbe stata l’unica cosa riuscita di una stagione che stiamo letteralmente buttando al cesso.
Avanti Unione.