Venezia, Modolo: "Quando il presidente mi ha detto che voleva ritirare la maglia numero 13 ho ripercorso tutto"

10.04.2025 18:42 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Venezia, Modolo: "Quando il presidente mi ha detto che voleva ritirare la maglia numero 13 ho ripercorso tutto"
© foto di Credits: Venezia FC

La maglia di Marco Modolo verrà ritirata questo sabato prima di Venezia-Monza. Per celebrare l'occasione, la società ha realizzato un videotributo con saluti da parte di tante figure che hanno accompagnato l'ex capitano nel suo percorso in laguna. Tanto spazio ovviamente alle parole di quello che sarà per sempre il numero 13 del club arancioneroverde.

Che effetto ti fa sentire così tanto affetto?

"E' bello, sono persone che hanno fatto parte del Venezia insieme a me e se sono riuscito a fare tutto questo è anche grazie a loro. Ripercorri un po' tutto il percorso, spesso quando giochi non te lo godi molto. A livello caratteriale sono uno che non riesce a godersi i momenti belli, forse è un difetto, forse è stata la mia forza. Ma ho sempre pensato alla partita dopo, alla stagione dopo. Quando il presidente mi ha detto che voleva ritirare la maglia numero 13 ho ripercorso tutto. Sono momenti belli che io e la mia famiglia ci porteremo dentro per sempre, penso sia il riconoscimento più grande per un calciatore. Un percorso che auguro ad ogni ragazzo, contano le emozioni, se poi riesci a riceverle nella tua città per tutti questi anni, con qualche dolore ma molte gioie. Abbiamo vinto molti campionati insieme, la Coppa Italia di Lega Pro, campionati di Serie C, di B, c'è stato un percorso fantastico, coronato con la promozione, ho potuto realizzare il mio sogno. Parte di questo merito va dato al presidente Niederauer. Ricordo le sue parole, 'non siete voi che lavorate per me, ma io che lavoro per voi'. Ha sempre cercato di metterci nelle migliori condizioni possibili, si è instaurato un legame importante con lui. Quando è arrivato ho avuto il secondo figlio, Camilla, è stato una gioia avere una figlia, è una cosa immensa. C'è stato un piccolo problema, è ipovedente, il presidente e sua moglie mi sono stati molto vicini. Una persona importante. Lo ringrazierò sempre".

Un consiglio ai giovani e al Marco più giovane:

"Al Marco giovane direi di fare le scelte con il cuore come le ho fatte, penso sia la cosa più giusta che ho fatto nel calcio. Ho avuto più possibilità di andare via, soprattutto quando le cose non andavano bene. Ha sempre però prevalso il cuore e penso sia stata la scelta giusta. Quello che posso consigliare ai giovani è di crederci ogni giorno, possono esserci momenti difficili, magari non giocano o hanno infortuni gravi. La voglia di migliorarsi ogni giorno però alla lunga fa la differenza”.

La prima promozione in Serie A:

“C’è stato un anno importante con Dionisi, ha dato un’impronta che poi Zanetti ha seguito. E’ stato un anno bellissimo con un gruppo fantastico. E’ stato il coronamento di un sogno giocare in Serie A, contro la Roma ho preso la traversa al primo pallone toccato, sarebbe stato unico. Mi è servita quell’annata anche per gli anni successivi, tanto merito della ricostruzione va dato a mister Vanoli. In un anno e mezzo ha fatto qualcosa di straordinario. Un ringraziamento va anche a tutti i direttori sportivi che mi hanno aiutato. C’è stato qualche momento triste ma soprattutto tanti momenti belli, ogni campionato è stato una gioia unica”.

Un compagno di squadra con cui si è creato un legame speciale:

“Ho un legame particolare con Maurizio Domizzi, è stato la mia guida in campo, abbiamo fatto cose importanti insieme. Dopo averlo conosciuto nei primi mesi bastava uno sguardo in campo per capirci.

La famiglia:

“Sono molto fortunato, spesso non è facile stare vicino a un calciatore. Se perdevo, Benedetta non mi doveva parlare per un po’ di giorni, ma anche quando si vince, e abbiamo vinto tanto, il pensiero era alla gara dopo. Questo pensiero non riesci a lasciarlo nello spogliatoio, te lo porti anche a casa e in alcuni momenti sono stato pesante. Sono fortunato perché, oltre a essere una donna speciale è stata una sportiva anche lei. Poi ci sono i bimbi, quando ti nascono i figli capisci che il calcio è importante ma riesci a staccare e a lasciare i problemi e a goderti i figli, mi ha regalato Tommaso e Camilla, le gioie più grandi della mia vita. Mi ha aiutato a realizzare il mio sogno, sono felice di aver potuto regalare tanti molti momenti belli e il ritiro della maglia è un momento che si terranno dentro per sempre”.

Il legame con i tifosi del Venezia:

“Li ringrazio per quello che hanno fatto per me, anche per il mio carattere nei primi anni non me li sono goduti modo. Io sono un po’ freddo, faccio fatica ad affezionarmi alle cose, negli ultimi anni invece il rapporto è stato bellissimo. Soprattutto quando ho cominciato a giocare un po’ meno il rapporto è stato meraviglioso, hanno fatto tantissimo per me. Anche ora quando mi salutano allo stadio è gratificante, quindi grazie a tutti i tifosi arancioneroverdi”.