C’è ancora vita, avanti Unione!

12.04.2025 18:08 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
C’è ancora vita, avanti Unione!

Al di là di tutto.. sono begli anni. Stagioni in cui si respira l’orgoglio, la passione, la voglia di fare parte di qualcosa di più grande. La necessità di sentirsi comunità, di lottare per un obiettivo comune, di fare parte di una città unica e tentacolare come la nostra. Oggi, i nostri ragazzi, ci hanno dimostrato che il calcio non è solamente un gioco, ma l’emblema di tutto ciò che siamo. Dalla nascita noi ci identifichiamo in una città, in una bandiera, ed anche se a volte la nascondiamo in un cassetto preferendo esultare per un gol davanti la tv di chi ha più chance di vittoria, nulla potrà mai archiviare quel senso di appartenenza che griderà sempre, e forte, dentro di noi. Era uno spareggio, e lo si respirava fin dal mattino tra le vie di Mestre e le calli di Venezia. Era l’ultima chance per provare ad alzare la testa, per urlare al mondo che si, ci siamo anche noi. La curva lo sapeva, così il resto dello stadio che fin dall’avvio si sentiva parte integrante e decisiva del gioco stesso. Il meraviglioso tributo al nostro capitano Marco Modolo è servito a scaldare le voci di un Penzo carico di entusiasmo e senso di responsabilità, poiché perfettamente conscio dell’importanza della sfida. L’Unione è però scesa in campo contratta e confusa lasciando agli spensierati ospiti il compito di fare calcio. La formazione di mr Di Francesco è apparsa concentrata nei duelli individuali, ma ha faticato sia nel trovare le distanze che nel contenere le iniziative brianzole. 

Busio è sembrato fin dall’avvio la chiave per scardinare la difesa biancorossa con i suoi inserimenti, offrendo una prova di carattere ma troppo spesso priva della giocata giusta. Un Gytkiaer costantemente anticipato ha impedito agli arancioneroverdi di trovare gli spazi, mentre al suo fianco Oristanio non è stato in grado di superare il suo momento complicato. Il pressing altissimo dei lagunari ha tuttavia dimostrato la voglia e l’intensità dei nostri ragazzi, totalmente consapevoli della posta in palio. Ed alla fine è stato il ragazzo su cui pesa buona parte della stagione unionista dopo la sciagurata cessione di Joel a decidere la gara, sull’assistenza deliziosa di un Ellertson salomonicamente graziato da un arbitro improponibile per confronti tanto delicati. Da lì in poi i leoni son sembrati liberati di un peso che gravava da mesi ed hanno disegnato un calcio che, sopra ogni cosa, mostrava voglia di vincere e di rimanere aggrappati a questo sogno. La nostra speranza è che questa sia la scintilla che tanto abbiamo atteso, quell’iniezione di fiducia capace di superare i limiti, evidenti, di questo VeneziaMestre. È stato fatto solamente un piccolo passo, la rincorsa è ancora lunghissima e passerà, forza di cose, per l’altro spareggio di Empoli. Ma finalmente si riassapora questo gusto tanto dimenticato, questa sensazione che nel calcio, a volte, le cose ti possono girare in un singolo momento. Che il “corto muso” sia la nostra unica chance di rivalsa è oramai conclamato, resta ancora da capire se questo gruppo riuscirà a trovare, dentro di sè, la rabbia, la capacità e la voglia per inorgoglire un intero popolo. Di sicuro, oggi, ancor di più, noi saremo con voi e crederemo fino all’ultimo istante.

Avanti Unione!