L’Unione rimane appesa ad un filo

06.04.2025 15:08 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
L’Unione rimane appesa ad un filo

Doveva essere la partita della vita, quella in cui si gettava in campo ogni residuo di speranza, di senso di rivalsa, di orgoglio. Ma per quanto si possa tirar fuori tutto ciò che di positivo contraddistingue la specie umana, poi nel calcio, a decidere, è il talento. E questa squadra costruita in maniera quantomeno creativa da Antonelli e soci, di talento, semplicemente, non ne ha. Perché se poi quei rari giocatori acquistati per scardinare le difese avversarie, per “trovare la giocata”, questa giocata non la trovano mai e poi mai, è evidente che possiamo articolarla come vogliamo, illuderci che tra un autogol, una punizione e mezzo rigore si riesca a galleggiare, ma in cuor nostro credo che si sappia bene quale sarà il nostro destino. Ed è un peccato perché i ragazzi hanno lo spirito giusto, si sono dimostrati un gruppo capace di resistere alle mareggiate ed ai colpi più duri, crescendo settimana dopo settimana nell’atteggiamento e nell’approccio alla gara. Ma se andiamo a leggere con un minimo di onestà intellettuale la formazione con cui siamo scesi in campo nella sfida più importante della stagione, e se poi analizziamo le “alternative” con cui il mister ha provato a cambiare la partita, credo che sia chiaro a chiunque che solo un miracolo sportivo possa salvare questa nera stagione. Paradossalmente rende tutto più amaro anche la serie di pareggi con Napoli, Lazio ed Atalanta, poiché trasmettono il chiaro messaggio che a questa squadra sarebbe bastato veramente poco di più per lottare fino all’ultimo. Ed invece.. Nel 2025 non abbiamo vinto una sola partita, non segnamo su azione da più di due mesi.. la verità è che questa rosa con ogni probabilità faticherebbe anche al piano di sotto, poiché interpreti come Yeboah, Fila e spiace dirlo, ma pure questo Oristanio, non sono al momento capaci di calarsi in un campionato che richiede tanta abnegazione quanta concretezza. Può essere un’annata sbagliata certo, ma son proprio le caratteristiche tecniche a farci chiedere cosa mai si sia visto in loro per scommetterci l’intera posta in palio. Quale sia stata la motivazione per aver “agevolato la cessione di Pohjanpalo” senza avere uno straccio di alternativa pronta. Ed ora che le speranze sono ridotte ad un flebilissimo lumicino, non resta che sperare che ancora una volta sia la prossima la partita della svolta, che la classifica resti corta, e che miracolosamente si riesca a trovare quei gol che appaiono come miraggi. Se i nostri avversari sono poi come questo Lecce, è evidente che i rimpianti ed i sogni di rimonta viaggino quasi sulla stessa linea d’onda. Forza ragazzi, fateci credere che non sia ancora finita, perché qui sembra che non sia mai iniziata..

Avanti unione.