Game over
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Ma ditemi la verità. Sul serio pensavate che una società che a gennaio acquista Fila e Maric creda concretamente di aver possibilità di salvezza? Eravate realmente convinti che una squadra che vende il suo capitano e bandiera senza nemmeno sostituirlo, facendoci giocare il mese decisivo dell’anno senza punte di ruolo, abbia una minima programmazione ed idea del futuro? Certo, sarebbe stato bello. Sarebbe bello avere quella fiducia incondizionata che ogni tifoso dovrebbe avere, ma il mondo del calcio di sogni ne concede pochi se dietro non c’è sostanza. E questa squadra, purtroppo, di sostanza ne ha veramente poca. E non parlo di voglia, di grinta, anche di quell’ordine tattico che anche questa sera si è intravisto, ma di ciò che serve per andare a fare gol. La qualità. E nei due mercati, estivo ed invernale, di qualità non se ne è proprio parlato. Perché si può discutere del budget risicato, di un mister che prevede un tipo di calcio difficile da interpretare per una squadra che vuole salvarsi, ma la realtà è che di veri giocatori da serie A se ne sono presi pochi pochi, in particolare davanti. E’ talmente evidente che giocatori come Yeboah, Fila, Maric, Gytkiaer, Ellertson, e tristemente anche Oristanio, non siano minimamente sufficienti per poter fare male a chicchessia in questa categoria, che fa quasi male sparare su questa croce a tinte arancioneroverdi. La curva, la tifoseria, ne era consapevole e tuttavia ha sempre sostenuto questi ragazzi che in campo davano oggettivamente tutto ciò che avevano; vi avevano semplicemente chiesto chiarezza, e di mantenere in squadra almeno quel minimo di sogno che era rimasto dalla stagione scorsa. Invece avete deciso di sacrificare persino Pohjanpalo che chiedeva esclusivamente qualche anno in più di contratto (senza alcun ritocco economico) per firmare a vita per i nostri colori. E così facendo avete bruciato pure l’ultimo legame che vi poteva concedere del credito, mandando al suo posto un ragazzo che a questi livelli non c’entra (ancora) nulla. Questa sera abbiamo mostrato a tutto il paese quanto poco Niederauer ed i suoi soci tengano a questa categoria, quanto clamorosi siano stati gli abbagli di Antonelli sul mercato, e quanto essere “positivi” ed “ottimisti” valga poco se poi non c’è nulla di solido al quale aggrapparsi. Se il VeneziaMestre è apparso comunque dentro la partita per larghi tratti di match, sono bastati due rinvii del portiere per palesare tutta la semplicità del calcio, fatta di verticalità e di giocatori con tecnica e velocità che sanno attaccare la porta. Contro un avversario inguardabile si è offerta una partita dura e maschia, ma se poi lì davanti non arriva un cross decente, una giocata interessante, uno spunto decisivo, si può girarla come si vuole, ma fare gol è un puro miracolo. Ed io faccio fatica a credere che a Ca Venezia non lo sapessero che questa è un Unione senza capo né coda, una rosa che probabilmente faticherebbe anche in una categoria inferiore, e che a gennaio si è addirittura indebolita. Viene voglia di abbracciare il mister ed ogni ragazzo che anche stanotte ha onorato la maglia, ma che è perfettamente conscio dell’inconsistenza di questa rosa. Ci avete chiesto di crederci, di rimanervi vicino, e su questo potete ancora confidare. Ma la fiducia in questa società, in questo tipo di organizzazione, in questo “progetto” è ormai svanita. Non c’è nulla da salvare in questa terribile stagione che a febbraio sembra oramai bella che andata; ci piacerebbe almeno credere che non si molli fino alla fine, che finalmente qualcuno ci metta la faccia e ci racconti come stanno le cose, perché presentarsi in serie A con questa rosa, è francamente imbarazzante.
Avanti Unione.