Venezia, Vanoli: "Voglio arrivare al sogno, questi ragazzi stanno facendo tanto"
Mister Paolo Vanoli ha inquadrato la sfida del Venezia contro il Sudtirol. Queste le sue dichiarazioni.
Defezioni? Come vedi il Sudtirol?
“Partendo dalle defezioni, Lella ieri ha avuto un trauma distorsivo al ginocchio, settimana prossima lo valuteremo bene. Per il resto tutti bene, Jajalo sta rientrando e settimana prossima dovrebbe esserci. Il Sudtirol è sempre un avversario difficile, perché è un po’ la mia bestia nera, sia per risultati che per infortuni. Li abbiamo incontrati due volte e due volte ci hanno rotto un naso, l’anno scorso Novakovich, quest’anno Sverko. Un po’ polli noi e un po’ dobbiamo capire come affrontare queste partite, sarà una partita fisica, aggressiva, dove dovremo essere cattivi in ogni contrasto. La B è bella perché bisogna saper affrontare più stili di gioco”.
Contro il Parma anche post gara eri comunque un po’ alterato:
“Sapete come sono, dico le cose, poi si chiude una pagina e se ne apre un’altra. Per me oggi c’è il Sudtirol, ci sono gli obiettivi di questa squadra e c’è il nostro sogno ancora a portata di mano. Ai ragazzi ho detto che non voglio alibi, ho fatto vedere le classifiche degli anni scorsi e la nostra. Abbiamo 15 partite, siamo a tre punti dalla seconda con 45 punti ancora in palio. Noi siamo aperti a tutto, primo, secondo, terzo, fino al settimo posto per arrivare in Serie A. Io voglio arrivare al mio sogno, chiuso un capitolo vado avanti dritto come un trattore, starò qua tre anni, quattro, cinque, sarà sempre il mio obiettivo e voglio che la squadra li persegui questi obiettivi. Abbiamo perso al centesimo, la prossima non dobbiamo perderla al centesimo, ci ha precluso qualcosa? No. Ha dato slancio al Parma? Forse sì, ma noi dobbiamo fare sempre il meglio di quello che possiamo fare. Vedremo a giugno se avremo fatto meglio, peggio, se saremo a festeggiare o no. Però non voglio alibi, siamo pagati e bene, dobbiamo portare gioia ed entusiasmo”.
Perché non hai fatto vedere anche la classifica delle ultime otto giornate dove avete fatto otto punti?
“Perché dovrei dare un segnale negativo con quello che è successo? Perché li si vuole far affondare? Questi ragazzi stanno facendo tanto, stanno sputando cuore e sangue, stanno migliorando tanto, questa squadra anche a Parma ha buttato il cuore. Ricordiamoci l’anno scorso dove avevamo paura tutti paura della Serie C, guardiamo le cose belle che abbiamo fatto, che siamo una squadra unita, non guardiamo dietro. Non voglio meriti, il merito di quanto stiamo facendo è da condividere con tutti, staff, giocatori e società. I ragazzi vanno in campo, so quando dirgli cose a muso duro, l’anno scorso ho appeso tante volte la squadra al muro, dicendogli che se fossero scesi in C avrebbero fatto perdere il lavoro a tante persone qua dentro. Oggi loro i valori li stanno dimostrando, questo è un grande gruppo, sia quando gioca bene sia quando giocano male. Poi i risultati dipendono, se perdiamo con il Sudtirol non si devono preoccupare, avrò sbagliato qualcosa io. Io dico sempre, il direttore lo sa, a centrocampo sono tutti giovani, tra mi miei compiti c’è di rivalutare tutti i ragazzi in rosa. Se i Busio e i Tessmann stanno facendo bene e ha un valore assoluto quello deve soddisfarmi, perché sono pagato e ho lavorato con allenatori che mi hanno fatto capire che il lavoro di un allenatore non è portare risultati solo a sé stesso, per me c’è il noi, quello che si fa è un noi, compreso giornalisti e tifosi. Quando perdo mi dà fastidio anche per i tifosi, gli vorrei dare una gioia.
Oggi noi siamo arrivati in una condizione di classifica in cui non ci siamo mai trovati, io sono stato all’Inter, sai quanto è stato difficile far fare il salto di qualità al gruppo? L’Inter diventa vincente grazie ad Antonio Conte, perché gli ha fatto vincere lo Scudetto e da lì sono decollati perché, quando vinci qualcosa sai che sacrifici servono. I ragazzi ancora non sanno ancora tutta la fatica che gli sto facendo fare in allenamento a cosa serva, se a fine anno faremo qualcosa di straordinario lo capiranno, oggi il mio compito è fargli capire che devono lavorare per migliorare, guardare in alto con gli obiettivi, come fa il mister e come fa la società. Le cose negative le faccio vedere ai ragazzi singolarmente, faccio vedere sempre le analisi dell’allenamento, perché è lo specchio di ciò che faranno in partita. Poi ovviamente c’è l’avversario, l’espulsione, il cambio di posizione, tanti fattori per il risultato finale. Oggi la qualità di Paolo Vanoli dev’essere quella di ripartire da zero, perché bisogna ridare una struttura a questa squadra, ora so che se cambio anche sistema di gioco questi ragazzi la assimilano. Poi le partite dipendono da tante cose, se Altare pochi minuti prima avesse segnato di cosa staremmo parlando? Quante partite abbiamo sbagliato da quando sono qui? Abbiamo sbagliato quella contro il Sudtirol dove con il direttore decidiamo di fare un cambio importante. Dopo sarà fortuna? Sarà fortuna. Quest’anno nessuno si permette di dire che tutti i giocatori che l’anno scorso abbiamo cresciuto li abbiamo cresciuti per altri e siamo dovuti ripartire da zero e nonostante tutto siamo arrivati a dicembre gennaio da secondi terzi in classifica. Chi avrebbe firmato per essere qui a questo punto? Io però non voglio sedermi, non voglio che il club, che i dipendenti, che i giocatori, non voglio sentire nessuno dire che a 41 punti siamo salvi, mi incazzo, vado fuori di testa”.
Tessmann non ci sarà, sai già chi lo sostituirà?
“Andersen. Perché penso che Andersen non ha mai mollato di un centimetro. Poi chiaramente quando c’è un Tessmann che sta facendo così bene. Sono sicuro che Andersen farà una grande partita. Purtroppo, viene a mancare il ragazzo più fisico contro un avversario fisico, però vorrei avere undici Andersen. Tatticamente resteremo così”.
In città resti il più amato dai tifosi, forse ancora più di Pohjanpalo, e c’è il timore che con quanto accaduto possiate andare via a fine anno:
“Il futuro non lo può sapere nessuno. Le chiacchiere però le porta via il vento. Sono i risultati che determinano. Quando ho parlato con Tessmann del discorso Bologna sono chiacchiere, perché sennò la società mi avrebbe chiamato. Ho detto e ribadisco la cosa, Pohjanpalo ha fatto di tutto per rimanere a Venezia. Secondo te pensa ad andare via? Poi giustamente Joel è un ottimo giocatore, che è quasi stato capocannoniere, che continua ad essere determinante, poi non posso sapere cosa può succedere. Io non penso al Sudtirol, per me oggi il mio sogno è riuscire ad andare in piazza San Marco a festeggiare, quello è il mio desiderio. Ho 51 anni, quando ne avevo 21 guardavo avanti dieci anni, ora mi fermo e vorrei tentare di vedere le cose belle che stiamo riuscendo a fare. Il mio entusiasmo, la mia professionalità, il mio essere scrupoloso, è perché voglio andare sopra ed è quello che esprimo ai giocatori. Il primo obiettivo è quello di non tradire mai questa maglia. Poi è andato via Zanetti, mi dici che sono un bravo allenatore quindi è arrivato un altro bravo allenatore, va via Paolo Vanoli? L’importante è che lasci qualcosa di costruttivo. Io voglio lasciare ordine, io voglio lasciare, se dovesse succedere, spero il più tardi possibile, qualcosa di importante. Nessuno qui è infinito, io, il direttore, magari arriva una nuova società che vuole Mourinho. Io devo solo lavorare, ho fatto la gavetta, nessuno mi ha mai regalato niente, a 51 anni sono ancora qua che non ho ancora allenato in A, ci arriverò più tardi, magari non ci arriverò mai, però io sono qua e lavoro e dai miei giocatori voglio il lavoro”.