Venezia, Andersen che sorpresa! Buono l'impatto con la Serie A

Tra le fila del venezia, Andersen si starebbe rivelando un giocatore utile e affidabile per la causa salvezza arancioneroverde
26.09.2024 09:00 di  Flavio Zane   vedi letture
Venezia, Andersen che sorpresa! Buono l'impatto con la Serie A
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Non sono bastate 72 partite ufficiali in due anni, tra Serie B e Coppa Italia per siglare un gol con la maglia del Venezia, ma solo solo 3' minuti dal debutto in Serie A perché Andersen riuscisse a cancellare finalmente lo zero dalla casella delle reti all'attivo. Una firma sorprendente, bella quanto illusoria, nel 3-1 d'esordio dei lagunari sconfitti all'Olimpico dalla Lazio, certamente un buon biglietto da visita a cui il giocatore è stato capace di dare seguito con prestazioni all'altezza della categoria. Considerazioni tutt'altro che scontate tenendo conto del ruolo che il calciatore ha occupato nelle prime due sue prime annate in arancioneroverde.

Sia con Javorcic che con Vanoli alla guida tecnica, Andersen non era infatti mai riuscito ad affermarsi, evidenziandosi per discreti mezzi tecnici, ma anche per una struttura fisica leggera per la serie cadetta, in ruolo laddove, l'emblema del giocatore ideale risulterebbe essere proprio quel compagno di squadra al Venezia, Tanner Tessmann, passato in estate al Lione: tecnico sì, ma anche fisicamente molto strutturato. Eppure, dopo due stagioni vissute più da alternativa che da punto di riferimento imprescindibile della squadra veneziana, il passaggio in massima categoria e l'approdo in panchina di mister Di Francesco paiono paradossalmente aver dato nuova linfa e rilevanza al calciatore, capace di convincere più di altri nel ritiro estivo.

Da Tessmann a Nicolussi Caviglia: Andersen "traghetta" il Venezia

Se sicuramente le dinamiche di calciomercato, su tutte la partenza di Tessmann, hanno "aiutato" il giocatore ad affermarsi nelle gerarchie arancioneroverdi, il danese ha avuto il merito di sopraffare la concorrenza interna alla rosa, convincendo l'allenatore a fare a meno di lui. Ha salutato Nunzio Lella, ceduto in prestito al Bari, così come l'usato sicuro, almenoa livello di esperienza, Mato Jajalo, inon più abbastanza affidabile a causa dei problemi fisici che lo hanno attanagliato nella sua esperienza arancioneroverde.

In un ruolo nel quale il Venezia può oggi contare su elementi del calibro di Gianluca Busio, Alfredo Duncan e Hans Nicolussi Caviglia (senza dimenticare Issa Doumbia e Domen Crnigoj), Andersen si è conquistato la conferma scendendo in campo, nelle prime cinque uscite in campionato, tre volte da titolare.

Nell'ultima apparizione, quella contro il Genoa, Andersen è riuscito a mettere in mostra allo stesso tempo alcuni suoi difetti e altrettanti suoi pregi, i quali farebbero ben sperare in un ulteriore crescita di rendimento con l'adattamento alla nuova categoria. Il mancato arrivo di Giulio Maggiore, sfumato sul gong del calciomercato, può aiutarlo in questo senso, permettendogli di ritagliarsi uno spazio come vice Nicolussi Caviglia nella logica di "doppioni" di cui Di Francesco ha più volte fatto richiesta al club. La missione di Andersen, da qui a gennaio, puù essere proprio questa: convincere l'allenatore e il direttore sportivo Filippo Antonelli a dirottare le attenzioni e risorse per il calciomercato ad altre zone di campo.