Venezia, il ds Antonelli chiama tutti a rapporto: squadra, tecnico e tifosi
L'intervento che il direttore sportivo e direttore generale del Venezia Filippo Antonelli ha tenuto oggi in conferenza stampa arriva in un momento davvero delicato per Pohjanpalo e compagni. Gli arancioneroverdi sono ultimi in classifica e di fronte ci sono due sfide, contro Monza e Udinese, che assumono ancora più importanza, per poter svoltare in questa stagione alla caccia della salvezza.
Il primo messaggio del dirigente è dapprima indiretto e poi espresso a chiare lettere: riguarda l'allenatore Eusebio Di Francesco. All'inizio della conferenza infatti non è che gli abbia confermato la fiducia, ma ha fatto capire che questa non sia mai stata messa in discussione da parte della società. Poi, ad esplicita domanda, ne ha fatto riferimento chiaro nominandolo e confermando che "non è cambiato niente rispetto a due mesi fa". Una sorta di chiamata alle proprie responsabilità che deve riguardare tutti e non solo il tecnico. "Sapevamo benissimo che sarebbe stata una stagione di sofferenza, di battagliare su ogni fronte", ha poi aggiunto. Tutti possono fare qualcosa in più o di diverso, Di Francesco compreso: a lui il compito di trovare nuove soluzioni e limare gli errori del gruppo.
Un intervento della società che serve dunque a chiamare tutti a rapporto, anche i tifosi: "Sono gli attivatori della nostra performance. Sono un'arma in più per avere punti" - ha detto al riguardo Antonelli - "ho visto cosa cambia a giocare con il Penzo pieno". Il rischio che la classifica faccia essere troppo distaccati rispetto all'entusiasmo post-promozione infatti c'è, ma non farebbe che peggiorare le cose per un gruppo di giocatori che ha più che mai bisogno del sostegno dei propri supporters.
Il messaggio non è rivolto solo a squadra e tifosi però, ma probabilmente anche alla stessa stampa. In più di mezz'ora di conferenza infatti, delle possibili mosse di mercato si è parlato in modo relativo, se non altro per spiegare le scelte estive. Poco spazio invece ad eventuali mosse in vista del mercato invernale. Questo non significa certo che il club non sappia che qualcosa da fare probabilmente ci sarà o che non ci siano delle idee che bollono in pentola, ma al contempo da qui all'apertura della prossima finestra trasferimenti c'è ancora troppo tempo, per farsi distrarre da rumors e suggestioni, che oggi non possono aiutare a migliorare la situazione. Anzi, il concetto ribadito è uno: la fiducia ai protagonisti della salita in Serie A è stata una scelta, non tanto per riconoscenza, ma per la convinzione nelle capacità di molti di loro. Dai quali ci si aspetta dunque la scossa, prima di scaricare le colpe sull'allenatore o sul mercato.
Insomma, si può essere o meno d'accordo con questo tipo di linea, ma certamente oggi come oggi è probabilmente anche la più logica e sensata da seguire. Inutile infatti parlare di progetto, da costruire su giovani da valorizzare e affidando il tutto ad un tecnico che crede in un certo tipo di idea di gioco propositiva, per poi sconfessare tutto dopo poche giornate come fatto in altre piazze. Ma il tutto deve essere accompagnato da una cattiveria maggiore nel voler portare a casa i punti, a differenza di quanto fatto fino ad ora.