Feralpisalò-Venezia 2-2: TOP&FLOP degli arancioneroverdi
Il Venezia chiude un dicembre horribilis, recuperando due volte il gol lo svantaggio a favore della Feralpisalò. Secondo pareggio consecutivo e quattro partite senza vittorie concludono un periodo nero per il quale la sosta invernale capita a fagiolo. Anche nella trasferta contro i Leoni del Garda, gli arancioneroverdi sono apparsi scarichi e senza mordente per la gran parte di match.
Nella prima quasi soporifera prima frazione di gara, Compagnon trova il primo vantaggio al 38' minuto, correggendo in porta una sponda di testa da azione di calcio d'angolo e approffittando di una difesa parsa nell'occasione in bambola. Prima del duplice fischio dell'arbitro, il Venezia si procura in maniera totalmente casuale e fortuita un calcio di rigore: Pohjanpalo riceve dentro l'area e, marcato da Ceppitelli, calcia senza grandi trovando il braccio del difensore colpevolmente lontano dal resto della figura. Lo stesso finlandese calcia alla perfezione il penalty conquistato, ristabilendo nuovamente la parità.
Nella ripresa, il Venezia prova a dare un piglio differente alla partita, innanzitutto con l'inserimento di Svoboda, all'esordio stagionale, per Candela e passando al 3-5-2. Nonostante le maggiori iniziative, la squadra arancioneroverde continua a commettere molte imprecisioni. In particolare, al 54' minuto, una serie di errori tecnici concatenati conduce la Feralpisalò alla ripartenza conclusasi con la doppietta di Compagnon. Gli uomini di Vanoli provano a reagire ma faticano a rendersi pericolosi su azione. Infatti, sarà da calcio d'angolo che Altare al 75' troverà la rete del pareggio staccando molto bene e colpendo di testa. Negli ultimi minuti il Venezia tenta l'assalto mancando nell'obiettivo di rimonta. Negli arancioneroverdi anche oggi si continua a latitare di brillantezza, sebbene le pessime condizioni del campo di Piacenza non abbiano di certo aiutato nel suo reperimento.
TOP
2) POHJANPALO
Sono davvero poche le note liete dell'ultimo match dell'anno del Venezia che, a pochi minuti dall'inizio della gara contro la Feralpisalò, perde Dennis Johnsen, il giocatore più determinante degli ultimi mesi di campionato e l'unico capace di dare imprevedibilità al gioco della squadra. Infatti, per la grandissima parte di gara, gli arancioneroverdi non riescono a innescare i propri attaccanti, responsabili sino a un certo punto dei loro mali.
Ma se Pierini risulta a tratti un ectoplasma nel 4-4-2 disegnato da Vanoli, Pohjanpalo cerca di darsi da fare come può, anche a costo di giocate e conclusioni quasi alla cieca pur di smuovere le acque. E in effetti qualcosa riesce a combinare, come in occasione del rigore conquistato e segnato. Anche nella ripresa rimane il pericolo principale per la difesa avversaria, tentando qualche sortita e conclusione anche circondato da numerose gambe, senza però trovare altre parti anatomiche proibite come il braccio di Ceppitelli nel primo tempo.
1) ALTARE
Nonostante sia complice nell'occasione del gol dell'1-0 della poca reattività della difesa veneziana, ha il grande merito di essere colui che, grazie a un grande stacco in area avversaria, trova la rete del prezioso pareggio del 2-2. Uno dei pochi gesti tecnici significativi della squadra in generale in questo match. Non è però tutto: la presenza di Giorgio Altare, esattamente come quella di Jesse Joronen e Joel Pohjanpalo continua a essere determinante per una squadra che necessita di leadership sul terreno di gioco.
Rispetto al match contro il Sudtirol, contro Lecco e Feralpisalò, nonostante le difficoltà e gli errori tattici o tecnici che a volte hanno visto partecipe lo stesso Altare, si è rivisto un ordine in campo differente. Infatti, la presenza del roccioso difensore centrale italiano permette alla squadra di riacquistare sicurezze che traspaiono nell'arco dei minuti e che concretamente si tramutano nella capacità di uscire da situazioni di gioco che potrebbero sfociare in fatali contropiedi avversari. Cosa avvenuta numerose volte contro gli altoatesini. Per venire fuori da questo periodo nebuloso, il carattere di giocatori come Altare, trasmesso anche oggi ai compagni, risulterà probabilmente fondamentale.
FLOP
3) ELLERTSSON
Presenza fissa della FLOP delle ultime settimane. Mikael Ellertsson è tra gli elementi che meglio rappresentano il periodo di stanca e scarico del Venezia. L'islandese che ha fatto della dinamicità, unita a una discreta qualità, la sua arma principale, è mancato anche oggi. Il suo difettato apporto, diventato dal suo avvento in laguna uno dei punti di forza della squadra di Vanoli, si sente eccome nell'economia del gioco arancioneroverde. Sul match c'è davvero poco da dire: pochissimi palloni giocati, poco movimento e ritmo compassato. L'islandese ha le pile scariche e chissà che la pausa possa tornargli utile.
2) PIERINI
Se contro il Lecco, Pierini era risultato tra i giocatori più imprecisi con la palla tra i piedi, con la Feralpisalò appare invece tra i più avulsi. Nel 4-4-2, inserito nel ruolo di seconda punta dell'ultimo momento, causa KO di Johnsen, il giocatore annaspa senza riuscire a mettersi in mostra. Il passaggio al 3-5-2 e soprattutto l'ingresso di Gytkjaer, permettono al giocatore di allontanarsi dall'asfissia delle marcature avversarie in area di rigore e di partire più spesso con la palla al piede. Più palloni toccati, ma senza mai riuscire a imbastire qualche trama interessante.
1) ZAMPANO
Una prima parte di stagione tra alti e bassi, la sensazione costante che possa fare meglio accompagnata però spesso da errori marchiani, è probabilmente una buona descrizione per Francesco Zampano. Perché anche nelle peggiori performance del giocatore, tra cui sicuramente c'è quella contro la Feralpisalò, il terzino sinistro adattato italiano è generalmente tra i giocatori più dinamici ed esuberanti. Troppe poche volte però questi riesce a tramutare tali qualità in servizi utili alla squadra e al risultato.
In realtà, contro i Leoni del Garda lo fa, ma in senso negativo: in occasione del secondo gol di Compagnon, calcola male l'uscita di un pallone dal campo, intestardendosi nella protezione per non concedere un calcio d'angolo. Con il risultato che il più strutturato Felici riesce ad aggirarlo, recuperare la palla e appoggiare per il compagno che troverà in tal modo il nuovo vantaggio. Se Ellertsson può rappresentare al meglio il periodo di appannamento fisico del Venezia, Zampano forse ne raffigura il calo di lucidità nelle scelte generali.