ESCLUSIVA - Venezia, Svoboda: "Serie A, stavolta siamo pronti. Rinnovo? Qui sono a casa, mi sento un leader"

Il difensore del Venezia, Michael Svoboda, è intervenuto in esclusiva al "Talk Show" di TuttoVeneziaSport, su canale YouTube del nostro sito. Segui la diretta testuale del suo intervento a partire dalle 21:10.

Hai firmato il rinnovo e sei uno di quelli con più esperienza nella squadra: hai pensato al fatto che stai diventando una bandiera? 

"Abbiamo parlato un po' di questa cosa all'interno della squadra. Sono contento, ma la cosa più importante è chi c'è oggi, non importa da quanto. La squadra è forte, può raggiungere qualcosa di bello quest'anno, mi sento bene ed anche un leader, voglio dare qualcosa ai compagni".

Come ti trovi con Di Francesco e dopo queste settimane di lavoro?

"Le prime due settimane sono state toste, ma è normale nel calcio, quando fai un lavoro più fisico. Ora lo abbiamo completato e conteranno quindi solo gli aspetti calcistici e quanto dobbiamo migliorare tatticamente, le cose che ci chiederà il mister. Ho un ottimo rapporto con lui. E' bravissimo e fortissimo come tecnico, ha esperienza e sa cosa vuole da noi in campo, si vede. Ci chiede tanto, ora tocca a noi raggiungere gli obiettivi".

Come ti senti ora, dopo qualche anno al Venezia e rispetto a due stagioni fa, quando sei arrivato in A per la prima volta?

"Ora mi sento bene, in forma dopo queste due settimane di ritiro, sia fisicamente che mentalmente. Mi sento pronto per la stagione. Rispetto a 2 anni fa sono cambiato, soprattutto mentalmente. Allora ero pronto, sì, ma pensavo di poter giocare di più. Quando poi non succedeva mi buttavo giù. Questo è stato il mio errore di allora, ma ora mi sento pronto ad aiutare la squadra".

Cosa è cambiato nella seconda parte della scorsa stagione, quando sei diventato un titolare inamovibile per Vanoli?

"Con Vanoli ho avuto un ottimo rapporto, è stato in questo periodo della carriera l'allenatore giusto, mi ha spinto tanto per fare le cose al 100% e di essere sempre sicuro di ciò che faccio. Così come ha fatto con tutti gli altri, è stato attento che migliorassimo sempre in campo e facessimo tutto al meglio. In questo periodo insomma è stato l'allenatore migliore che potessimo avere. Ci ha portato in A, ma ha anche migliorato tanti giocatori".

Quale ruolo preferisci?

"A me piace avere tanto la palla. Alla fine quindi non mi interessa dove gioco, l'importante è giocare. Se devo scegliere però dico il centrale della difesa a 3".

Che annata ti aspetti? Sarà diverso rispetto a due anni fa in A, rispetto al livello?

"Non vedo tanta differenza. Nel calcio è normale che anno dopo anno il livello si alzi perché arrivano giocatori più forti e giovani, come abbiamo visto nell'Europeo con Yamal. In Italia però non credo ci sia una così netta differenza rispetto a 2 anni fa. La cosa più importante è che noi rimaniamo concentrati sui nostri obiettivi, poi dovremo provare a giocare a calcio. Alla fine sappiamo però che conteranno i punti e salvarsi il prima possibile".

C'è un attaccante che non vedi l'ora di affrontare?

"Se rimarrà in Italia dico Lukaku, sarà speciale visto il fisico che ha. Poi non vedo l'ora di giocare contro il duo Lautaro Martinez-Thuram: parliamo di una delle coppie più forti al mondo".

Quanto è importante la presenza di Modolo nello staff?

"Lui è stato un compagno veramente importante per me. Soprattutto al mio arrivo in Italia. Gente come lui, Ceccaroni, Cremonesi mi ha aiutato veramente tanto, perché non parlavo la lingua. Arrivavo dall'Austria e tatticamente non ero bravissimo. Sono stato compagno di stanza di Marco, abbiamo parlato tanto, sempre, gli auguro il meglio per il futuro. E' importante che sia ancora con noi, sa come funzionano le cose. Può essere uno che media fra tecnico e squadra. Come persona è un esempio soprattutto per i giovani".

Dal punto di vista della società, rispetto a 2 anni fa, ti sembra che abbiamo fatto passi in avanti?

"Non voglio dire che 3 anni fa non fossimo pronti, tutti noi abbiamo sbagliato qualcosa, ma abbiamo imparato qualcosa. Ora con tutti gli uomini che ci sono e con il mister abbiamo più esperienza. Abbiamo più gente che sa come funziona la categoria. Alla fine è importante che la squadra sia unita con società e tifosi, che quest'ultimi ci stiano vicini anche quando le cose saranno più difficili, perché arriveranno questi momenti al 100%".

Quanto ha inciso il rapporto con Venezia? Hai mai pensato di non rinnovare?

"Tutti sanno che sto benissimo qua, mi sento a casa. La mia famiglia viene spesso in Italia, soprattutto mio papà. A loro piace tanto l'Italia. Quest'estate sono stato un po' fermo, ho aspettato per vedere cosa succedeva, ma volevo sempre rimanere".

Quanto è importante aver mantenuto l'ossatura che ha conquistato la Serie A?

"Nel calcio funziona sempre così con giocatori che vanno e vengono, la società fa queste scelte. Per noi come squadra è sempre meglio rimanere uniti: se molti rimangono noi lo sentiamo in positivo, perché con molti ci conosciamo da 2 anni. E' vero che ci serve esperienza da giocatori già abituati alla categoria, ma noi proveremo sempre a dare il massimo in campo".

Il ds ha parlato di nuovi arrivi anche in difesa, oltre che in mediana. Cosa manca?

"Secondo me abbiamo una difesa davvero forte. E' vero che dobbiamo lavorare ancora tanto, ma si vede che tutti i giocatori del reparto vogliono imparare sempre di più, lo si capisce dagli allenamenti. Alla fine dipenderà dal mister e dal direttore, ma sicuramente ci serve ancora qualche giocatore per migliorare la rosa".

Ti piace portare palla, ricordiamo un momento contro la Feralpisalò: sgroppata finale con l'assist a Pohjanpalo. Cosa avevi pensato?

"Prima volevo tirare al 100%: avevo visto il portiere fuori. Poi ho visto Joel al mio fianco e ho pensato: "Se non faccio gol mi urla dietro". Era un momento importante per noi e avevamo bisogno di punti, ho fatto la cosa che mi sembrava più giusta".

Qui puoi vedere il Talk Show in diretta su YouTube:

https://www.youtube.com/live/V6mFKpe9O00?si=RHj-dgW8Ohu8l9kj