Zero punti, tanta amarezza, ma un’ottima Unione

30.08.2024 21:31 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Zero punti, tanta amarezza, ma un’ottima Unione

Bentornata in serie a Unione… quella categoria in cui se ti distrai un solo attimo butti al vento 98 minuti di buon calcio, di estrema voglia, di grande tenacia. Perché questo abbiamo visto oggi, un VeneziaMestre che ha lottato con tutte le proprie forze per ottenere quel punto che per larghi tratti di partita è sembrato pure stretto. Ma, si sa, la sorte non sempre gira a favore e quando ti trovi davanti una squadra allenata da chi, ultimamente (e grazie a Dio..), ha fortune opposte è evidente che poi si torni a casa con un pieno di amarezza e rabbia, ma anche con la consapevolezza che questa è la strada giusta. Ma, inutile negarlo, anche oggi sono apparse evidenti le lacune di una squadra che manca ancora di almeno un paio di interpreti di categoria per portare a casa punti in sfide tanto equilibrate. È peccata la zampata decisiva, ma la sensazione è che non sia un puro caso, ma il grido d’allarme di una squadra che necessita di quel guizzo e quella qualità davanti che fanno poi tutta la differenza del mondo. Dovremo imparare la lezione, la stessa lezione che non abbiamo imparato 3 stagioni fa, quando nel momento migliore dell’anno abbiamo buttato troppe occasioni per far classifica. Resta però, in fondo, la percezione di un’Unione capace di potersela combattere attraverso il gioco, le idee, ma anche quella grinta ingrediente fondamentale per conquistare la salvezza. I ragazzi di Di Francesco sono apparsi infatti pienamente nel match, dando la costante sensazione di non aver perso lo smalto della stagione passata, corroborato dal maggior movimento in fase offensiva e da una discreta varietà di soluzioni. Pojhanpalo resta il perno centrale del gioco arancioneroverde così come nell’era vanoliana, ma soprattutto, questa sera, si è dimostrato giocatore in grado di competere, ed alla grande, anche in questa categoria. Migliore in campo per distacco un Duncan onnipresente che rende decisamente meno pesante l’addio di Tessman. Ottime anche le prestazioni degli esterni, con uno Zampano in grandissima forma e con piglio da incursore, mentre Candela si è fatto apprezzare per una serie di diagonali impeccabili. La difesa regge l’urto di un Torino che quasi mai ha dato la sensazione di poter dominare, ma che sui palloni alti ha evidenziato le difficoltà del terzetto arretrato, nonostante uno Svoboda ritrovato e lucido come poche volte. Proprio in una di  queste occasioni è arrivato l’episodio decisivo, con una dormita collettiva che getta al macero i sogni dei primi punti casalinghi. È piaciuto anche Nicolussi C., in particolare per la voglia di cercare la porta, fattore chiave per un VeneziaMestre che obbligatoriamente faticherà molto a trovare la via della rete. In crescita Oristanio che si è fatto vedere per l’enorme movimento ma che è apparso poco concreto nei momenti topici. Il coraggio del mister nello gettare in campo i giovani Doumbia ed El Haddad è premiato dal buon approccio dei due ragazzi, ma ha anche evidenziato i limiti di una rosa che in queste ultime ore di mercato dovrà per forza di cose essere completata. 

Ma, tornando a casa sudato fradicio dalla sauna di sant’Elena ho deciso di portarmi dietro una prestazione da serie a del VeneziaMestre, insieme ad uno stadio ed una curva che non hanno perso minimamente l’entusiasmo partorito nella stagione scorsa, confermando a chiunque quella sensazione che qui, nel glorioso Penzo, chiunque dovrà sputare sangue per vincere, sperando che non tutti gli avversari abbiano la sorte toccata oggi al gruppo granata. Avanti ragazzi, è solo l’inizio, noi crediamo in voi! 

Avanti Unione!

Ps. Un’atmosfera da serie a merita anche un’organizzazione da serie a.. e mi riferisco ad un servizio pubblico che non è ancora in grado di offrire dei mezzi di trasporto diretti nelle ore calde, ma soprattutto al reparto food and beverage che questa sera ha veramente toccato il fondo, con decine di tifosi che si son persi mezza partita alla ricerca di un po’ d’acqua, o di birra.. è un peccato, e basta poco per rendere la partita uno spettacolo migliore..