Martina Favaretto, da Tallinn 2015 alla speranza di rinascita in Biotekna

25.12.2020 15:55 di  Daniele Morbio   vedi letture
Martina Favaretto, da Tallinn 2015 alla speranza di rinascita in Biotekna
© foto di Atl-Eticamente Foto

Dopo aver fatto un check sulla Biotekna Marcon, approfondiamo ora la storia di una delle protagoniste della società del Presidente Guerrino Boschiero, la velocista 25enne Martina Favaretto (figlia dell'ex tecnico del Venezia, Paolo). La sprinter veneziana ha mosso i primi passi nell'atletica fin dalla categoria esordienti - ai 9 anni d'età - con la società La Fenice Mestre.


Nella categoria ragazzi Martina ha ottenuto risultati molto interessanti come un 8"20 nei 60 al secondo ed ultimo anno di categoria ed un 4.07 nel salto in lungo, oltre ad un 10"9 nei 60hs ed un 3'33" nei 1000. Da cadetta si è specializzata sempre di più nella velocità correndo per la maggior parte gli 80 oltre ai 300, ottenendo risultati interessanti come un 10"14 nella distanza più breve ed un 42"48 nei 300. Sempre da cadetta la sprinter veneziana ha ottenuto risultati di prestigio come un terzo posto al Trofeo Internazionale di Majano, un argento al Trofeo Nazionale di Fidenza e un bronzo agli italiani di categoria. Nella seconda stagione da cadetta ha vinto il titolo regionale negli 80 ed ha conquistato un bronzo al Trofeo di Fidenza oltre ad un argento a Majano e un argento agli italiani di categoria svolti a Cles. All'attivo Martina ha anche 2 ori, un argento ed un bronzo con la staffetta 4x100 del Veneto.


Da allieva Martina si è trasferita all'Atletica San Marco e in due anni di categoria ha conquistato due terzi posti agli italiani indoor nei 60, con personali da 7"73 nei 60, 12"32 nei 100 e 25"44 nei 200, mostrando comunque di valere i primi posti delle graduatorie nazionali e promettendo bene per il futuro. Da junior sono arrivati miglioramenti fino ad un 7"54 nei 60 e 12"06 nei 100, ottenendo una grande medaglia d'oro ai campionati italiani indoor di categoria.


La categoria promesse (3 anni) si apre con risultati molto positivi dopo il trasferimento all'Aristide Coin: il quinto posto ai nazionali indoor nei 60 è bilanciato alla grande dal quarto posto ottenuto ai campionati italiani di categoria nei 100 con un ottimo 11"87. Quel quarto posto varrà a Martina la convocazione in maglia azzurra, ai Campionati Europei U23 di Tallinn: la velocista mestrina sarà grande protagonista con la staffetta 4x100, con cui vincerà una grandissima medaglia d'argento. Quell'argento europeo accompagnato da un gran record personale nei 100 e 200 (11"79 e 24"19) pareva lanciarla definitivamente verso l'atletica dei grandi, ponendola tra le stelline dell'atletica nazionale, ma non aveva fatto i conti con la cosa più brutta per un qualunque atleta: in tre anni (dal 2016 al 2018) la sprinter mestrina ha subito ben 3 infortuni muscolari piuttosto importanti che l'hanno fatta piombare nell'incubo della mediocrità, posto che lei non meritava sicuramente, tanto da farle venire il tarlo del ritiro, strada che - fortunatamente - non ha mai intrapreso, tanta era la passione e l'amore per la regina degli sport.


Gli ultimi due anni Martina ha trovato nuova linfa e nuove motivazioni grazie alla Biotekna Marcon e grazie a coach Andrea Montanari: il primo anno è stato quello dei cambiamenti e di condivisione degli allenamenti con talenti dello sprint italiano come Elisa Visentin e Loris Tonella, mentre il 2020 lo ha aperto con un gran bel risultato carico di speranza; il 7"68 ottenuto nei 60 le ha dato la possibilità di partecipare ai campionati italiani assoluti indoor: niente male per una ragazza che fino a pochi mesi prima pensava di mollare e ritirarsi da quello che è il suo mondo. Il resto del 2020 - complice la pandemia ed un ulteriore infortunio - non le ha dato soddisfazioni, ma lei è pronta a lottare per riprendersi centesimo dopo centesimo ciò che la sfortuna le ha tolto.

Da La Fenice Mestre alla Biotekna Marcon, passando per l'Aristide Coin, Martina Favaretto spera di tornare a splendere con i colori della società del presidente Boschiero: per tenacia, cuore e passione lo meriterebbe. E noi appassionati di sport tifiamo per lei e per la sua rinascita.