Roma-Venezia 2-1, LE PAGELLE: la prestazione non basta

Le pagelle del Venezia dopo la sconfitta per 2-1 all'Olimpico contro la Roma.

Joronen 6 - Gara in cui gli si può imputare poco, sul gol di Cristante la parabola è imprendibile, Pisilli colpisce nel traffico imparabilmente.

Candela 6 - Contro il Genoa aveva traballato, oggi gara più sicura e in cui si sgancia anche spesso aiutando Zampano su quella corsia in diverse circostanze. Nel finale si imbambola un po' come tutti, regala una chance ghiotta a Dovbyk. Dall'84' Gytkjaer sv

Svoboda 6 - Aveva fatto una gara sontuosa, poi purtroppo nel finale nell'assedio della Roma crolla insieme ai compagni.

Idzes 5,5 - Deve lavorare un bel po', ma alla fine Soulè non crea grossi problemi. Talvolta se li crea un po' da soli come nel caso del giallo, dove è superificiale nella lettura di un pallone che non va fuori come sperava.

Zampano 6,5 - Bene finchè ha carburante, corre parecchio sulla fascia e si fa sentire dai diretti avversari con diverse discese pericolose.

Nicolussi Caviglia 6 - Gestione della palla buona e aggressivo finchè ha fiato. Dal 77' Andersen sv

Busio 6,5 - Motorino costante, dà una mano molto importante in entrambe le fasi, trova un palo e si fa sentire parecchio finchè ha lucidità.

Haps 6 - Sta tornando l'Haps che il Venezia sperava di aver trovato a inizio anno di Serie A con Zanetti. Sgroppate, buone chiusure, manca ancora qualcosa negli ultimi metri. Sfortunato sul gol annullato.

Ellertsson 6 -  Corre tanto e questo fa sì che talvolta in avanti non lo si veda molto, però si fa notare in un paio di circostanze. Dal 77' Crnigoj sv

Oristanio 5,5 - Segnali di crescita, ma manca ancora la stoccata vincente. Ha un paio di circostanze di cui una ghiottissima per sbloccarsi, ma spreca.  Dal 77' Doumbia sv

Pohjanpalo 6,5 - Altro gol e tanti tocchi di qualità per le ripartenze. Dall'85' Raimondo sv

Eusebio Di Francesco 5,5 - La gara la legge bene e il Venezia crea numerose circostanze in cui far male, ma ne sfrutta una sola. Poi nel finale si perde un po', con la squadra alle corde decide di non toccare niente, decisione sbagliata.