Vanoli: "Cerco continuità di prestazioni, se non sei mentalmente preparato in B prendi schiaffi con tutti"
Mister Paolo Vanoli ha inquadrato in conferenza stampa la sfida di domani del Venezia contro lo Spezia. Queste le sue dichiarazioni.
Pohjanpalo ha rinnovato, un commento? Che settimana è stata?
“Su Joel mi sono già espresso più volte, è felice e penso dovrebbero essere felici anche i tifosi. Siamo riusciti anche grazie allo sforzo fatto dal presidente a trattenere un giocatore che ha già dimostrato cosa può fare in B. Ho sempre detto dall’inizio che se si vogliono costruire cose importanti bisogna mettere basi importanti, trattenendo i giocatori importanti. Pohjanpalo è un giocatore importante indipendentemente dai gol che fa, è un attaccante completo. È felice, ho sempre detto che nonostante le tante chiacchiere ho visto in Joel una persona che voleva restare. Un bell’esempio, così come lo è Modolo, sono esempi su come affrontare il futuro. Sono quindi contento. La settimana con le soste per le nazionali è basata su un lavoro sotto tanti aspetti, inizia ora un nuovo miniciclo. Avevamo diversi nazionali, quindi qualcuno è rientrato un giorno prima, qualcuno un giorno dopo. Siamo riusciti a far rientrare in tempo Tessmann. Ora bisogna continuare a lavorare, chi è rimasto qua ha lavorato molto bene”.
Joel è stato anche spremuto parecchio con la Finlandia, come hai visto lui e gli altri?
“Per me non è una questione di spremitura, preferisco che un giocatore vada a giocare. Joel, secondo me, con la qualificazione in palio ha fatto una partita veramente tosta e anche con la Danimarca è stata tosta, bisogna vedere anche che tipo di partite sono. I suoi impegni sono stati effettivamente importanti e gli ho dato un giorno di riposo in più. Penso per esempio ai nazionali italiani, a livello mentale con Macedonia e Ucraina hanno speso molto. Mi è dispiaciuto per Ellertsson, ha bisogno di ritrovare ritmo. Per Tessmann sono contento per la sua convocazione, ma la distanza del viaggio era parecchia. Abbiamo lavorato al meglio per gestire al meglio il fuso orario, perché domani c’è una partita importante e il ragazzo deve imparare a soffrire, la nazionale è importante ma anche il club è molto importante. Penso che lo staff stia lavorando bene, gli staff delle nazionali sono stati collaborativi e c’è stata una bella condivisione. Comunque appena vedrò Tanner capirò quanti minuti potrà fare, è tornato ieri sera. All’Inter e al Chelsea ho avuto tanti sudamericani che non avevano grossi problemi alla fine. Con il Cittadella sono andati in campo tanti giocatori che avevano meno minuti, mi piace lavorare su tutto il gruppo, in Serie B bisogna essere tutti pronti, dobbiamo fare un gruppo e lavorare su questo, poi le scelte sono scelte, magari non sono giuste inizialmente, ma si possono correggere in corso”.
TVS Giuseppe Malaguti – Come sta Olivieri?
“È successo quello che non avrei voluto, ho cercato di gestirlo nella sosta per riaverlo ma non ci siamo riusciti, ha bisogno di ricostruirsi fisicamente. Gli ho detto chiaramente che preferisco quindi non averlo per un po’ per averlo al meglio più avanti. Ha avuto diverse recidive l’anno scorso, abbiamo provato a gestirlo, però un ragazzo con la sua muscolatura quando entra in campo giustamente non si risparmia, ma oggi la sua base fisica non gli consente di stare dietro al suo motore. Ha avuto un piccolo risentimento su una cicatrice e da lì nel lavoro fisico con lui abbiamo deciso di ricominciare da 0, bisogna rifare una bella base, come successo per esempio per Cheryshev. Abbiamo ora anche un sistema di lavoro completamente diverso e deve ambientarsi. Svoboda? Nessuna novità, aspettiamo. Inutile rincorrere le cose, io sono chiaro, do la possibilità a tutti quando stanno bene. O sei un giocatore di grande esperienza o quando sei giovani devi veramente stare bene per poter dare il meglio, lo aspettiamo con pazienza, spero che quando ritornerà avrà risolto tutti i suoi problemi per far vedere cosa vuole fare da grande”.
TVS – Cosa manca allo Spezia?
“I risultati, perché nei numeri la squadra c’è. Lo Spezia ha una rosa completa, è candidata per vincere questo campionato, ha giovani interessanti. Gli altri rimasti sono giocatori che se si mettono in testa di capire la categoria sono giocatori importanti, hanno reintegrato Verde, ci sono Nikolau, Esposito, Ekdal… in più c’è un tecnico preparato. In questa fase siamo concentrati su noi stestti per capire dove possiamo arrivare, io ho una paura e l’ho detto ai ragazzi, ovvero la prima partita dopo la sosta, se sbagliamo l’approccio sono le partite più difficili da riprendere. Tanti via vai, si è parlato d’altro in questi giorni, quindi questo è il primo aspetto, poi affrontiamo una squadra che nei numeri sta bene, noi dobbiamo dimostrare anche questa volta di essere squadra, una squadra che rispecchia l’anima dei nostri tifosi. Penso che i risultati poi siano conseguenza di quanto fatto in settimana”.
Provocazione, ora c’è un nuovo miniciclo da quattro gare:
“Inutile tornare sul calendario, non è una provocazione, è un dato oggettivo. Assurdo che mi diano otto giorni per giocare contro il Brescia e due per preparare la gara con il Palermo. Palermo, Spezia, Modena, tutte squadre che vogliono lottare per i piani. Non ce l’ho ovviamente con la dirigenza del Palermo, però loro avranno un giorno in più di lavoro. Continuando così diventa difficile, in Serie B si corre, anche altri avranno questi problemi. Bastava anticipare la gara con il Brescia ed eravamo tutti felici, adesso dev’essere il club a farsi sentire, la mia l’ho già detta. Sono dettagli importanti anche questi”.
In settimana hai potuto lavorare su altri schemi:
“Ho avuto la fortuna di poter lavorare un po’ di più sulle nostre idee con Gytkjaer e non con Pohjanpalo, ho avuto la fortuna di poter mettere benzina anche nei giocatori che hanno giocato un po’ di meno. Stiamo sviluppando altre idee, abbiamo cambiato tanto rispetto all’anno scorso. Questo ci porta a non essere puliti nelle nostre idee, ci vuole del tempo, abbiamo però la fortuna di conoscere già dall’anno scorso l’idea di lavoro, questo ci aiuta, ma sulle idee stiamo ancora lavorando, su certi dettagli che l’anno scorso riuscivamo a fare a memoria. Con il Cittadella spirito e voglia ci sono stati, anche lì tranne i primi quindici minuti c’è stato tutto, poi nella seconda metà ci è mancata ancora un po’ di qualità nell’ultimo terzo di campo. Non puoi avere sempre tante occasioni, se guardate Pohjanpalo è il migliore per chance avute, gli manca solo il gol. Stiamo lavorando su certe cose, servirà del tempo. Penso Joel abbia anche potuto tirare un sospiro di sollievo, il suo contratto er questione complicata un po’ per tutti. Soprattutto è un giocatore che ha voluto rimanere, è una base da cui ripartire, sapete che stiamo ristrutturando, è un ciclo”.
Abbiamo visto più moduli in queste prime partite:
“Oggi, secondo me, il calcio è cambiato, i giocatori devono essere capaci e pensanti di interpretare più situazioni. In base alle caratteristiche dei giocatori si interpreta la gara, poi c’è la strategia. Secondo me l’anno scorso la terza partita con il Frosinone l’abbiamo pagata tanto, ce l’ho stampata in testa, soprattutto mentalmente. Giocare ogni tre giorni non è da tutti, contro il Frosinone è mancata l’energia. Quest’anno da questo punto di vista c’è una rosa un po’ più completa. Ho un gruppo di cui mi fido, ogni giocatore poi ha le sue qualità e lo stanno dimostrando tutti, Andersen, Lella, lo stesso Sverko in cui intravedo qualcosa, è tignoso, ha un bel mancino. Secondo me è un giocatore affidabile, poi gli errori capiteranno, non è un problema, ma sono ragazzi su cui è bello contare e se si vuole fare qualcosa di importante la differenza la fa sempre il gruppo”.
Cheryshev, Johnsen e Busio sono rimasti, come li vedi?
“Cheryshev è un capitolo a parte. Sono contento perché lo sto rivedendo con un’anima. È un giocatore che oggi sta tornando a stare bene, sono convinto che sarà un giocatore che qualche cosa ci darà, lo vedo dentro al progetto, lo vedo arrabbiarsi, ritirare fuori l’anima a dei giocatori che hanno avuto un passato importante non è facile, ma questo è il mio compito. Lui lo sta dimostrando e sono contento. Busio e Johnsen gli ho solo chiesto cosa vogliono fare da grandi, le opportunità gliele do, ma non posso regalare niente, ora è il momento in cui si devono guadagnare queste opportunità, altrimenti devo guardare a squadra e risultati. Busio è giovane, ma deve capire cosa vuole fare. A Johnsen ho fatto vedere quello che ha scritto la Gazzetta dello Sport di lui, fossi in lui un pochino mi incazzerei, se mi scrivessero così a me verrebbe voglia di rivalsa. Se voglio andare in Serie A ci devo andare da protagonista. Per Busio è un discorso un po’ diverso perché è un 2002, è ancora giovane. Dennis ha sempre avuto la mia fiducia, ho sempre tentato di aiutarlo, ora deve tentare di aiutarsi da solo. Palla persa a Cittadella? Devo essere sincero, il terreno di gioco non è che fosse in belle condizioni; quindi, ho chiesto di andare un po’ più diretti per non perdere certi palloni, questo fa parte delle strategie che devono capire i ragazzi, per quanto non si possa sempre giocare su un terreno dove la palla salta e scorre male”.
Joronen e il pericolo corso col Cittadella:
“Può migliorare anche lui tecnicamente, è un grandissimo portiere, su alcune cose può ancora crescere. C’è stata un po’ di suspence, ma quando c’è il concetto poi l’errore può starci, a Pisa l’anno scorso mi fece arrabbiare di più. Fa tutto parte di un processo, che riguarda anche per esempio Tessmann, che, come play, è cresciuto tanto. Abbiamo un centrocampo ancora giovane per varie vicissitudini, anche se siamo cresciuti facciamo un po’ di fatica perché i tempi passano da lì. Aspettiamo Jajalo, per quanto Tessmann lì stia facendo bene. A volte l’inesperienza ci fa essere fin troppo belli, Gytkjaer per esempio quando entra sfrutta subito il corpo, in mezzo noi invece talvolta pensiamo che bisogna sempre uscire con la palla bene. Mi ricordo cosa disse Cruijff, un centrocampista che gioca a un tocco è un fuoriclasse, due tocchi ci si può lavorare, a tre bisogna cambiare sport (ride ndr). L’anno scorso c’erano tre difensori centrali tecnicamente molto bravi, Carboni, Ceppitelli, Svoboda, Hristov magari leggermente meno. Ora abbiamo difensori molto più difensori, Tessmann quindi mi serve che scali per andare a costruire, è una soluzione che sto cercando”.
Andersen potrebbe essere un play?
“Anche se Andersen non è proprio un play, nell’aspettare Jajalo lo vedo dietro Tessmann. Busio lo vedo più mezzala, ha tante qualità, ma non da play. Gianluca ha potenzialità ma ora dipende da lui”.
Di nuovo sui moduli:
“Questa squadra è in continua evoluzione, la strada scelta ci sta dando risultati ma voglio continuità. Non ragiono sui punti, io sto cercando continuità nel gioco in questo momento, oltre allo stato di forma di certi giocatori. Possiamo giocare ora anche con il 3-5-2 con l’arrivo di Altare. Bisogna rimanere umili, lavorando duro, un po’ come tutte le squadre siamo un cantiere, possiamo giocare con due punte, a tre dietro, con un 4-4-2. Soluzioni ce ne sono, il punto è la continuità di prestazione. Come Pierini, se ti siedi perché hai fatto due gol nella prima giornata… io voglio di più, io non mi siedo. Come ho detto a Johnsen, non devono vedere il gol come prestazione, anche se fa zero gol Johnsen con il Como fa una grande prestazione, talvolta come i bambini invece si pensa che senza il gol la prestazione non va bene, ma non è così”.
I bookmakers mettono il Venezia terzo tra le favorite alla A:
"Sono cose giornalistiche, il bello però è che tu sei credibile, che hai dimostrato qualcosa con la tua organizzazione e il tuo lavoro. Però il campionato è imprevedibile, lo avete visto l'anno scorso, eravamo ultimi e ci davano favoriti per la promozione, talvolta c'è un po' una distorsione tra interno ed esterno. Avessi avuto giocatori forti sarebbero tutti in Serie A, ma non è così. Ho rinnovato perchè sono felice del gruppo, poi quello che dicono gli scommettitori mi interessa il giusto, ci mettono favoriti perchè abbiamo Pohjanpalo che l'anno scorso ha fatto 19 reti, talvolta la visione esterna è un po' semplicistica. In questo momento l'obiettivo è lo Spezia. Il Sudtirol l'anno scorso ha fatto un campionato strepitoso, ha un tecnico che ha già vinto il campionato, è partito ancora alla grande, non è tra i favoriti perchè si chiama Sudtirol? No sarà una mina vagante, come lo sarà il Catanzaro, che va forte e ha giocatori affamati, questa è la B. Poi ci sono delle rose con valori importanti, Cremonese, Sampdoria, lo Spezia, ma in B su ogni campo se non sei preparato mentalmente prendi schiaffi ovunque. Terreno di gioco? Un po' come per il Tombolato il caldo ha fatto venire un fungo e serve un po' di tempo per sistemarlo, ma penso che c'abbiano lavorato, faremo la rifinitura lì per capire fin da subito".