Il VeneziaMestre torna a volare
Sarebbe stato bellissimo anche senza la vittoria. Sarebbe stata una giornata fantastica comunque. Perché quando rivedi il tuo popolo così felice, così immerso in questa realtà, così orgoglioso della propria squadra, allora il risultato del campo diventa un mero dettaglio. Il vero successo di Vanoli e dei suoi ragazzi è questo, aver riacceso una fiamma che appariva sopita da troppo tempo, anestetizzata da una squadra che da decenni vivacchiava nell’apatia di una città che preferiva la tv allo stadio, la gioia finta e sintetica a quell’esplosione di entusiasmo che solo il contatto fisico può creare. Sarebbe bastato questo meraviglioso Penzo a renderci felici, ma il trionfo trasforma tutto in qualcosa di ancora più unico e speciale. Il VeneziaMestre c’è, risponde presente ai dubbi che erano nati nell’ultima settimana, quei quesiti, quelle paure sulla condizione fisica, sulla qualità, sull’effettiva fame di vittoria che per pochi giorni sembrava venuta un pochino meno. Invece i ragazzi ci sono, e lo dimostrano nella rabbia con cui vincono i contrasti in mezzo al campo, nella concentrazione con cui difendono il vantaggio, nella vivacità con cui festeggiano a fine partita in mezzo al loro popolo. E’ un Unione da alta classifica quella di quest’oggi; solo le prossime settimane ci diranno se basterà per raggiungere quel sogno senza passare per la ghigliottina dei playoff, ma sta di fatto che gli oltre nove mila di sant’Elena non possono che tornare a casa fieri e soddisfatti di una squadra che ha dato veramente tutto, lottando come leoni, sfoggiando per larghi tratti un calcio di qualità adatto alla crucialità del momento. Vanoli torna ad imbeccare l’undici perfetto, scegliendo Bjarkason a limitare il pericoloso Dickmann, ed optando per la fisicità di Ellertson in mezzo al campo. L’Unione parte guardinga, contratta ma compatta, lasciando agli ospiti il pallino del gioco. Ma con il passare dei minuti il piano tattico si apre ai cambi di gioco lagunari, che iniziano a prendere campo. La rete del vantaggio è l’epilogo allo sforzo arancioneroverde ed il VeneziaMestre ritrova sicurezza. Ma è nella ripresa che si vede la versione migliore dei padroni di casa, totalmente al comando delle operazioni e capaci di creare occasioni su occasioni senza concedere mai agli avversari la sensazione di poter tornare in partita. Il raddoppio ancora targato Tessman è il meritato risultato di una squadra che avrebbe meritato di chiudere prima la gara. Difficile trovare lati negativi al match di oggi, con un Busio largamente migliore in campo non solo come giocate, ma soprattutto per quella fame agonistica che avevamo intravisto solo a sprazzi fino ad oggi. Insieme all’americano gli applausi vanno ad un trio difensivo impeccabile, ad uno Joronen sicuro e sereno, ad un Bjarkason di gamba e qualità, e ad un Ellertson che ricorda sempre più quel Maleh che tanto decise il campionato di qualche annata fa. Il duo offensivo funziona a sprazzi ma riesce ad abbassare costantemente la linea difensiva lombarda, creando quel senso di apprensione che alla fine è risultato decisivo.
In poche parole, è una domenica di festa. Una dei quelle giornate in cui ogni anima che ha riempito il glorioso Penzo è tornata a casa con il sorriso sulle labbra, il cuore pieno di gioia, e la sensazione che no, questo torneo non è ancora finito. Se il Como continuerà così, sbagliando nulla, allora non resterà che fare i complimenti e prepararsi all’appendice di questa serie b. Ma ora pure sul bellissimo lago sanno che questo VeneziaMestre è lì, consapevole della propria forza, pronto a riprendersi quel secondo posto che vorrebbe dire serie a. Comunque andrà a finire, questa gente, questo popolo, questo battito che oggi ha trascinato i ragazzi ad una grande vittoria, ci sarà e ci crederà fino all’ultimo istante. A Lecco sarà uno di quegli appuntamenti che possono scrivere una storia, fossi in voi non mancherei per nulla al mondo…
Avanti Unione!