L’Unione muove la classifica
Solito copione. Finale un pochino meno amaro. Proviamo a prenderci le cose positive di una partita in cui il VeneziaMestre mostra per 45 minuti la sua faccia più gagliarda, convinta ma tutt’altro che ordinata. Perché se è vero come è vero che per larghi tratti di primo tempo la manovra arancioneroverde è sembrata coerente ed aggressiva, grazie in particolare alle giocate di un Oristanio in continua crescita, poi si finisce sempre per buttare tutto alle ortiche a causa dei soliti, imbarazzanti, errori difensivi. Oramai non si può più parlare di “atteggiamento tattico”, di difesa a 3 o 4, zona o non zona, ma bisogna domandarsi con tutta l’umiltà del mondo, se veramente aver mantenuto la stessa difesa dello scorso anno non sia stata una mossa quantomai azzardata da parte della società. Perché il vero peccato è proprio questo, dover ogni volta reagire a schiaffi morali sempre più pesanti, in momenti della partita in cui si sembrava comunque in controllo del match. Svoboda croce e delizia, ma insieme a lui altri compagni di reparto son sembrati pericolosamente insicuri in troppe fasi della sfida. L’Unione di questo pomeriggio, tuttavia, concede l’impressione di poter provare a colmare questi continui lapsus grazie ad una voglia ed un’idea di calcio che, almeno nella prima frazione, avrebbe meritato il vantaggio. Ma se siamo qui a commentare un buon punto in trasferta contro una diretta concorrente con quel retrogusto amaro che contraddistingue le nostre avventure in serie a, è soprattutto per una seconda parte di gara giocata con il freno a mano tirato, se a causa della tensione o di un calo fisico sarà il tempo a dimostrarlo; in ogni caso questi ultimi quindici minuti di gara li avremmo voluti vedere con quello spirito che invece è andato spegnendosi dopo il secondo pari brianzolo. Invece i ragazzi di Di Francesco sono apparsi a corto di idee offensive proprio nel momento in cui la gara ti aveva concesso un’insperata chance di successo. La nuova veste tattica veneziana però sembra calzare meglio alla truppa arancioneroverde, se non altro per la varietà di inserimenti offensivi che la posizione più avanzata di Busio ed il suo alter ego Ellertson hanno assunto. Questa volta non hanno inciso i cambi, dal quale ci si deve aspettare qualcosa di più soprattutto quando gli spazi si allargano come successo quest’oggi. Oggi però abbiamo anche visto un avversario che, nonostante i pronostici precampionato, si candida fortemente ad un torneo di sofferenza. La consapevolezza di esser stati all’altezza dovrà darci quell’iniezione di entusiasmo di cui c’è assoluta necessità. Era la settimana chiave di questo inizio di stagione, lo sapevamo tutti, e la prima parentesi si può, in ogni caso, definire superata. Ma adesso arriva veramente il momento decisivo, il tempo dei regali deve concludersi ora, se veramente si vorrà far vedere a tutti che il VeneziaMestre, questo campionato, se lo giocherà fino alla fine.
Avanti Unione!