Il primo, grande successo dell’Unione!
Avevamo un fottuto bisogno di risposte. E risposte abbiamo avuto. Un messaggio chiaro, limpido ed inequivocabile. Il VeneziaMestre c’è! Futile e forse nocivo al momento avventurarsi in giudizi, ma è evidente a chiunque oggi fosse fianco a fianco a trascinare questi ragazzi al Penzo o davanti ad una tv, che qualcosa da dire lo abbiamo in questa categoria, che l’etichetta di squadra materasso non può appartenerci per una disfatta, per quanto imbarazzante, come quella di San Siro. I ragazzi di Di Francesco hanno dimostrato questo pomeriggio di essere una squadra, con dei limiti, ovviamente, ma che ancora una volta sa reagire ai momenti difficili, rialzando la testa e lottando come leoni. Questo è ciò che dobbiamo fare, credere in noi, credere a questa storia, credere nel lavoro. Attraverso i piccolissimi passi avanti che giocoforza dovremmo percorrere domenica dopo domenica, arrivare ad essere quella squadra consapevole e caparbia che può giocarsela in un campionato del genere. Certo, non avremmo di fronte sempre un Genoa disarmante come quello di oggi, ma è fondamentale aver preso confidenza con la vittoria, esser riusciti pian piano a comandare il gioco prendendo fiducia nelle giocate riuscite, nei duelli vinti e non abbattendosi nemmeno davanti ad un episodio delicato come il penalty sbagliato. E dire che l’inizio non era stato dei migliori, sia nei giorni prima del match con una serie di infortuni da far pensare al peggio, sia agli albori di una sfida che ci vedeva titubanti ed insicuri sia nel palleggio che nelle marcature all’interno dell’area di rigore. Ma le prime occasioni da rete targate Busio ed Oristanio hanno scosso gli arancioneroverdi che hanno cominciato veramente a credere di essere all’altezza, se non superiori, all’avversario di giornata. Nonostante una formazione che vedeva nove undicesimi reduci dalla stagione passata, con l’aggiunta del redivivo (ed ottimo) Haps, e dello stesso Oristanio autore di un’altra prova che ballava tra la gloria e la bestemmia. Un centrocampo totalmente inventato e palesemente a corto di idee ha però sopperito con grande voglia ed agonismo alle poche idee rossoblu, con un Andersen che, al netto dei sanguinosi ed imperdonabili palloni persi, ha dato l’impressione di buoni margini di crescita. Straordinarie, semplicemente straordinarie, le prestazioni di Busio e Zampano, così come quelle di una retroguardia guidata da uno Svoboda finalmente concentrato e preciso ed un Idzes che è cresciuto col passare dei minuti. Candela ha sofferto come naturale che fosse da braccetto di destra, rendendo però evidente come qualcosina di meglio si potesse fare, o si possa ancora fare, in quel reparto in fase di mercato. Sublime il nostro bomber, un giocatore totale ma soprattutto un trascinatore vero, che si sblocca facendo esplodere di gioia un popolo intero. Interessante, per concludere, anche l'ingresso di Yeboah, un giocatore che dá l'impressione di poter spaccare le partite se dovesse crescere di concretezza ed intensità, come dimostrato nell'assist del 2-0.
Insomma, pochi voli pindarici, piedi ben piantati al suolo. Ma l’Unione vista oggi è una squadra che può farcela, con questo atteggiamento, con questo spirito, e con questo pubblico non ci saranno sfide impossibili. Questa iniezione di morale ci deve servire per convincerci e convincervi, una volta di più, che nel calcio la testa conta quasi come la tecnica, e che da oggi si può e si DEVE crescere sempre di più!
Avanti Unione mia, avanti popolo del VeneziaMestre!!