Una notte da sogno per il VeneziaMestre
Mi viene alla mente quando solamente pochi mesi fa entrai in curva sud, l’entusiasmo alle stelle, l’enorme voglia di essere protagonisti. Di fronte a noi una straripante curva rosanero ed una squadra, il Palermo, quel Palermo, che incuteva rispetto e timore. Sebbene dentro di me fossi conscio che quel VeneziaMestre potesse giocarsela ad armi pari contro chiunque, temevo terribilmente la qualità dei siciliani, il loro enorme talento, le ampie scelte in panchina, quel mercato fantascientifico che li aveva lanciati come principale favorita alla corsa promozione. Avevo paura anche di un arbitraggio sbilanciato, di una squadra, la nostra, che potesse subire l’ansia del primo vero scontro diretto, in poche parole, pensavo di poter perdere.
Un girone dopo, nonostante tutto ciò che di angosciante ci è successo, a discapito del pessimismo che per settimane si è respirato in laguna, l’aria è completamente cambiata. Certo, non c’erano dubbi sul fatto che sarebbe stata una partita difficilissima; sapevo benissimo che di fronte avremmo avuto uno stadio infuocato ed una squadra all’ultima spiaggia. Eppure stavolta ci credevo, vedevo nei ragazzi di Vanoli quella voglia, quell’assenza di paura, quella rabbia che difficilmente ti fa sbagliare l’approccio alla gara. Ma, naturalmente, non mi sarei mai aspettato un tale dominio, una dimostrazione pratica di tale superiorità tecnica, fisica, tattica. E’ stato, quello del Barbera, il miglior VeneziaMestre che io ricordi, non solo per le tre roboanti marcature, ma per un atteggiamento impeccabile, l’autorità di chi, fin dall’avvio, è totalmente al centro delle operazioni. Una lezione di calcio, ma soprattutto, una classe di umiltà nei confronti di chi, fin dalla prima giornata, si palesava come il sicuro dominatore di un torneo che invece va sudato e lottato minuto per minuto, rialzandosi ad ogni caduta, spingendo sul gas quando la strada lo richiedeva. Che Unione ragazzi!! Che squadra quella di mr Vanoli, un maestro d’orchestra che ancora una volta ci ha insegnato cosa significa saper preparare le partite, leggere i punti deboli degli avversari ed esaltare le proprie eccellenze. Chissà dove ci porterà questa cavalcata memorabile, ma siamo sicuri che questa serata resterà impressa per sempre nei cuori dei tifosi arancioneroverdi; sia per la portata del trionfo, che per la vittima sacrificale, quel Palermo che fin dai tempi di Zamparini si è configurato come il simbolo di tutto ciò che di malato questo gioco aveva. Quel Palermo che ci mandò per pochi giorni all’inferno prima di pagare a caro prezzo i giochetti economici di mr Emmezeta; quel Palermo che da mesi ci denigrava per la tripletta del suo bomber a Sant’Elena. Da vittorie così nasce quella consapevolezza che può lanciarti verso il sogno, da nottate così deve svilupparsi dentro ogni giocatore quell’autostima di chi ha mostrato a se stesso prima di chiunque altro di potercela fare, di essere all’altezza, di non voler mollare. Una difesa così attenta e concentrata, una mediana ordinata, arcigna, precisa, ed un attacco inarrestabile rendono gli arancioneroverdi una squadra non solo credibile, ma completa. Una squadra che è uscita vincitrice da ogni duello individuale, capace di trovare ampie praterie tra le titubanti linee rosanero (grazie di tutto Ceccawall..), pericolosa ad ogni folata offensiva. Cosa abbiamo visto questa sera amici miei..
Abbiamo ancora negli occhi le sgroppate di un Candela inesauribile, di uno Zampano imperturbabile in entrambe le fasi, con i migliori Tessman e Busio della stagione ed un Pojhanpalo che con questa categoria ha veramente poco a che fare. Ma che vogliamo di più? Beh.. un’idea ce l’avrei.. Perché a questo punto nulla può esserci precluso, nessuna squadra ha mai dimostrato di esserci così superiore da farci ingoiare definitivamente le nostre ambizioni. E il momento di credere in questi ragazzi, di smetterla con il pessimismo cosmico che a volte ci pervade, ora è l’ora di volare, affinché la macelleria messicana a cui abbiamo assistito questa sera sia solo il preambolo di un finale di stagione che certifichi ciò che abbiamo manifestato di poter raggiungere. Siamo usciti da Como con il trauma di uno scippo e ciononostante abbiamo reagito da grandissima squadra. Siamo caduti, e ci siamo rialzati. Avete smorzato i nostri sogni ed abbiamo rivelato quanto in alto possiamo volare. Questa sera è ancora più bello tifare Unione, questa sera sappiamo per certo che ce la si può fare, uniti, insieme, fino alla fine.
Avanti Unione!!!