Ancora una, VeneziaMestre!
Con l’atteggiamento giusto, con la testa giusta. Concentrati per 90 minuti, rabbiosi, convinti, maturi al punto di gestire una situazione diffidati che faceva realmente paura. L’Unione supera l’ennesima prova della stagione, quella in cui si misuravano le ansie, le angosce così come la fame di arrivare primi al traguardo. Serviva una partita intelligente, fatta di letture tattiche e coraggio, e questo è ciò che ci ha regalato un grande mister. Una gara in cui raramente gli arancioneroverdi hanno dato la sensazione di barcollare, soffrendo quando era giusto, provando a colpire nelle sparute occasioni concesse dai padroni di casa. È una partita di 180 minuti in cui all’intervallo possiamo rientrare negli spogliatoi con la certezza di esserci, di aver dato il massimo, di aver onorato ancora una volta questa maglia.
Questo VeneziaMestre è l’espressione stessa di ciò che il nostro popolo da sempre pretende; l’onore di portare i nostri colori, la bramosia di andarsi a prendere qualcosa che meritiamo, l’insensato desiderio di non smettere mai di sognare. Questi ragazzi lottano come leoni, sono assettati di vittoria, si muovono all’unisono sempre pronti ad aiutare e sostenere il compagno. Tra pochi giorni scopriremo cos’è che ti rende vincente, quanto conterà aver lavorato per un intero anno sull’idea di squadra. Una squadra che può essere colpita, vilipesa, affranta dagli eventi ma che ogni volta ha saputo rialzarsi fino ad andarsi a giocare davanti alla propria gente il suo destino. Ed era tutt’altro che semplice una gara così, di fronte ad una Cremonese in stato di grazia dopo la passeggiata della semifinale e trascinata da uno Zini sold out. Eppure fin dall’avvio il VeneziaMestre ha dato l’impressione di esserci, di non aver paura, provando a mantenere alto un baricentro complicato da gestire.
La cremonese ha attaccato con i suoi uomini migliori, ha girato palla, ma con il passare dei minuti è apparsa evidente la frustrazione di chi non era in grado di trovare lo spazio giusto. Dopo l’intervallo è stata ancora l’Unione a sfiorare il vantaggio con la traversa di Pierini mentre la curva locale si spegneva minuto dopo minuto al contrario di un settore ospiti sempre più acceso ed esaltante. Vanoli dimostrava tutta la sua audacia togliendo ben presto Poja e Busio, preservandoli da un rischio giallo che sarebbe stato pesantissimo; ma la squadra non si scompone, ogni ragazzo scende in campo con la giusta motivazione e tra un corner e l’altro si porta a casa uno zero a zero che vale tantissimo, non solo per il vantaggio nella doppia sfida, ma per l’iniezione di autostima che regala a tutto l’ambiente veneziano.
Certo, nulla è ancora compiuto, tra pochi giorni andremo a giocarci quella che per molti motivi appare come la partita più importante della nostra storia. Ma andremo a farlo con la dovuta leggerezza di chi è ben consapevole che, con questo atteggiamento, con questa testa, ma soprattutto con uno stadio Penzo al top della propria forma, le chance di trionfo aumenterebbero a dismisura. Ed anche se tutti noi vivremo questi giorni che ci separano da una serata così speciale al limite dell’esaurimento nervoso, l’unica certezza che in fondo in fondo portiamo nel cuore è quella di avere una grande squadra, un grande allenatore, un grande staff tecnico, ma soprattutto una città che finalmente marcia unita per realizzare quello che stasera non può più essere definito solo un sogno, ma un vero e proprio traguardo.
Avanti Unione, avanti VeneziaMestre, ancora 90 minuti per vivere qualcosa che non dimenticheremo mai!