E' il momento di credere
E così eccoci arrivati allo scontro finale, l’ultimo livello. Settanta punti non ci son bastati per poter festeggiare questa promozione tanto insperata quanto meritata e saranno gli ultimi novanta minuti di gioco a decretare chi farà compagnia al Parma senza passare dall’incubo dei playoff. Un’ultima sfida che appare complicatissima sia per l’avversario in disperata ricerca di punti salvezza, sia per l’atmosfera che circonderà la squadra di Vanoli, sospesa a metà tra la Liguria ed il lago comasco. Vincere per non aver rimpianti, vincere per sperare nel miracolo degli amici cosentini, vincere per aumentare ancor di più la fiducia nei propri mezzi, per arrivare agli eventuali playoff senza quell’amaro in bocca che potrebbe complicare le cose. E conta poco o nulla adesso guardarsi indietro, alle occasioni sprecate, alle vittorie mancate, ad un mercato bloccato.. ora c’è solo una cosa da fare, CREDERCI! E dovremo essere noi i primi a farlo, noi che fino a pochi mesi fa non sapevamo nemmeno di averla una squadra che ci rappresentasse, noi che temevamo che l’anno di serie a fosse il canto del cigno prima dell’ennesima caduta negli inferi. Noi, questo popolo unionista che ancora fatica a lasciarsi completamente andare, stuzzicato da questo VeneziaMestre fantastico, invaghito di un giocatore che è già leggenda e di un mister che incarna tutta la rabbia, la voglia e la passione del curvaiolo medio; ma allo stesso tempo troppo legato al suo passato da interista, milanista o juventino, amori messi in standby per salire sul treno più glamour del momento. E ce n’è di spazio in questo treno, non temete; ve ne abbiamo tenuto così tanto e per così tanti anni che non avete nemmeno un’idea di quanto ci renda felici vedere occupati quei posti, soprattutto quando a farlo sono giovani e bambini. Solo che quel treno comporta anche un costo, una tassa. E questa tassa riguarda la fiducia, il rispetto e la fede. Perché abbiamo visto già altre volte una città che appariva rinata, un entusiasmo dilagante, uno stadio esplosivo; probabilmente mai come questa volta, è vero, ma è successo. Per poi riappassirsi non appena le cose iniziavano a tornare alla normalità ed il richiamo della champions si faceva più urgente. Poiché è vero che l’innamoramento dura poco, ma poi subentra il vero amore, quello più concreto, difficile, ma fondamentale. Ed è questo che adesso ognuno di voi, ognuno di noi, deve domandarsi. Non vedo l’ora di tornare a vedere questi ragazzi perché è un’annata magica, perché ci gioca quel fenomeno di Joel, perché chissà domani dove saremo, o perché quella maglia ti fa battere il cuore? Perché quei colori rendono la tua vita più intensa? Perché tifare per la mia città, per il mio ideale di una squadra nata dalla storia di due società e rappresentante di un’UNICA città mi rende felice? E nel caso la risposta fosse quest’ultima allora domandiamoci anche perché saranno solamente una manciata di noi a seguire i ragazzi in Liguria domani, chiediamoci dove sta la nostra riconoscenza ad una squadra, ad uno staff e si, anche ad una società, che ci ha fatto divertire e sognare così tanto. Se siamo noi i primi a credere che domani non sarà il giorno giusto, perché mai dovrebbero farlo loro? Certo, lo sappiamo tutti. C’è una possibilità su mille, ma provate ad immaginarvi se domani fosse proprio quella.. quanto rimpiangereste di non esserci stati?
Per cui va bene, serve un centro coordinamento, con i gruppi della curva bisognerà trovare una quadra sulle trasferte, dovranno nascere nuovi club com’era anni fa, ma la verità è che tutti abbiamo un auto e quasi tutti abbiamo una cinquantina di euro da buttare per una scommessa d’amore.. su quel treno c’è posto si, ma non tutte le tratte valgono lo stesso prezzo. Domani è una da prima classe. Non mancate, non lasciateci da soli a sognare, non lasciate i ragazzi lottare senza il loro popolo a spingerli. Avete ancora dodici ore. Per scrivere la storia, per scrivere la nostra storia. Comprate questo biglietto!
Avanti Unione!