Il VeneziaMestre è in serie A!!!!
Ci sono notti che vorresti non finissero mai. Ci sono stagioni che vorresti rivivere per sempre. Ci sono quei momenti in cui senti di essere nel posto giusto, nell’istante giusto, dove tutto è esattamente come dovrebbe essere. E’ il tempo in cui ti guardi intorno e vedi più con il cuore che con gli occhi, percepisci che sei parte di qualcosa di magico, di irripetibile. E’ la dolcezza di sciogliersi in mezzo a quel fiume arancioneroverde, mischiarsi ai rii ed ai campielli trasformando l’aria che respiri in pura poesia. E la tensione, l’ansia e la paura che tutto possa finire non sono sufficienti, non bastano neanche lontanamente a farti perdere quella certezza, quella convinzione totale, che in una giornata così nulla potrà fermare il nostro sogno. Per noi che in fondo in fondo, vivendo in una città così, è sempre bastato poco per sentirci orgogliosi; per noi che tanti o pochi che fossimo ci bastava una birra e tornare a casa senza voce per esser felici; per noi che con un solo sguardo capivamo come pulsava lo stesso sangue arancioneroverde nelle nostre vene, per noi che non abbiamo mai smesso di crederci neanche per un secondo. E’ per noi questa felicità, è per noi questa festa! E lo è per tutta la città, per tutta una provincia, per un popolo che piano piano è sembrato ridestarsi come sferzato dalle gesta e dallo spirito di una squadra che ieri sera è diventata leggenda. Per una sera vi siete scossi da quel maleficio che da decenni vi teneva legati davanti alle tv, esultando per squadre di cui magari avrete sciarpe e magliette, ma non di certo il sangue; è bello alzare trofei, sentirsi “vincenti”, denigrare il compagno di scuola, ma forse ieri sera avete capito cosa significhi veramente essere felici. Esultare per la propria terra, urlare al cielo il nome della nostra città, sentire le tempie pulsare di sofferenza e di gioia, ubriacarsi dei colori più belli del mondo. Questa non è una semplice promozione, questa è la svolta di una storia che ha atteso per troppo tempo di essere scritta. Ora siete tutti parte della famiglia dell’Unione, che siate ex neroverdi, ex arancioneri, oppure chioggiotti, sandonatesi, della riviera oppure del resto della regione ora siete come noi, ora non potrete più togliervi l’arancioneroverde dal cuore e dalla mente. Il 2 giugno 2024 resterà nella storia poiché per la prima volta la gente che ha riempito il Penzo e le piazze di Venezia e Mestre non lo ha fatto per l’evento, per l’occasione, ma per la voglia e la necessità di sentirsi parte di un popolo, di una comunità che ha finalmente compreso l’importanza dei propri simboli, ed il VeneziaMestre è uno di quelli più luminosi.
Non riusciremo mai a ringraziare abbastanza questo gruppo di ragazzi che hanno reso possibile tutto questo. A riguardarsi indietro, adesso, sembra facile e naturale scorgere con chiarezza il tracciato del nostro destino, quello che in un anno e mezzo ci ha portato dal fondo della classifica al paradiso; si può notare il cambio di rotta del presidente che si è deciso ad affidare la squadra ad uomini di calcio, passando per i primi passi di Vanoli e la sua epurazione di gennaio, fino ai playoff 2023 che hanno lasciato l’amaro in bocca ma anche tanta convinzione. E poi questa stagione, un’epopea di trionfi e cadute ma dove l’Unione è apparsa fin da settembre come una delle squadre da battere. E’ stata durissima ingoiare il rospo di La Spezia, la paura che tutto fosse stato buttato; invece dei playoff abbacinanti ci hanno fatto volare fino ad una notte che ci riporta là dove abbiamo meritato di stare. La crescita di pubblico e di entusiasmo è dilagata ovunque, nei bar, nei parchi, nelle scuole l’arancioneroverde è tornato di moda e l’elettricità ha pervaso ogni settore delle nostre vite. Quel che Vanoli ed il suo staff sono riusciti a creare è ciò che rende così speciale questo gioco, il senso compiuto di empatia che lega una città alla sua squadra di pallone. E’ la più grande impresa sportiva di sempre in laguna, forse al pari degli scudetti orogranata, e lo è proprio per come la squadra ha reagito alle avversità di una stagione lunghissima, alla rabbia per le immeritate e decisive sconfitte, alla frustrazione per le notizie che arrivavano da fuori campo e che avevano reso l’impresa ancora più ardua dopo il mercato invernale. Ma il VeneziaMestre ed il suo condottiero hanno saputo incanalare quell’energia nel modo migliore, attraverso un lavoro fantastico hanno trascinato una piazza confusa ben oltre il proprio atavico pessimismo. Così il Pierluigi Penzo è tornato a riempirsi come mai prima d’ora, carico di un entusiasmo ed una passione che hanno fatto la differenza.
Ieri sera abbiamo iniziato a costruire le basi per una diversa città, una terra consapevole della propria storia, dei propri successi, delle proprie fragilità. Ieri sera ci siamo fatti ricordare da un gruppetto di ragazzi in pantaloncini cosa significhi essere veneziani, quanto conti nella vita lottare per un’ideale, per un obiettivo. Fino ad ieri lo chiamavamo “sogno”, ora lo possiamo definire VITTORIA!
E per tutti quelli che avevano smesso di avere fede, per chi ha voluto tirare i remi in barca ben prima del fine regata, per chi ha scelto altre piazze per cercare la serie a.. imparate a credere, imparate a sorridere alla vita, rispettate il vostro ruolo che è, da sempre, quello di sostenere, criticare si, ma mai mollare, e vedrete che alla fine potrete essere fieri tanto quanto noi, al di là del risultato finale. Noi di TuttoVeneziaSport che da anni abbiamo abbracciato la missione di riaccendere questa città, lo abbiamo fatto con il nostro entusiasmo, la nostra passione e le competenze di alcuni “veri” giornalisti, al contrario mio. Abbiamo scommesso sulla nostra gente, su quella fiammella che solo in pochi riuscivano a vedere ancora accesa, e che oggi è diventata un incendio. Siamo fieri di ciò che abbiamo fatto, ma soprattutto siamo fieri di esser stati uno dei tanti piccoli aiuti per una cavalcata indimenticabile.
Siamo in serie a ragazzi, ci siamo veramente!!!!!
Avanti Unione!!!