L'Unione impatta lo scontro diretto nella ghiacciaia del Penzo
Ci sono partite che, in un modo o nell’altro, resteranno nella storia e nella memoria di ogni tifoso unionista. Beh, oggi è di sicuro una di quelle. Ma purtroppo non è per ciò che è successo, o non successo, sul terreno di gioco ma per delle condizioni atmosferiche che definire proibitive appare un mero eufemismo. Difficile se non impossibile giudicare una gara del genere, pregiudicata se non decisa da un vento ed una pioggia che da anni non si abbattevano sulla lontana isola di Sant’Elena. Eppure i punti, anzi, il punto, vale esattamente come tutti gli altri, così come pesa immensamente il terribile giudizio di un Var che ha oramai perso qualsivoglia legame con il gioco del calcio. Un offside di mezzo mignolo ci porta via ancora una volta la gioia di una vittoria se non meritata almeno ricercata fino alla fine, nonostante una prestazione molto lontana dal definirsi compiuta. Ciò che invece dobbiamo provare ad analizzare è il primo punto ottenuto in uno scontro diretto dopo le sanguinosissime sconfitte con Parma e Lecce, un punticino che muove la classifica ma che non può rendere felici e soddisfatti gli infreddoliti spettatori del Penzo. L’Unione ci prova, insieme agli opulenti avversari comaschi, a mostrare del calcio ma le manovre, in particolare nella prima frazione, si concludono tra un cross in tribuna ed un liscio sottoporta. L’improvviso vantaggio arancioneroverde sembra però poter regalare ai padroni di casa quella spinta fondamentale per incanalare il match a proprio favore, soprattutto considerato il fattore meteorologico che ci vedeva giocare controvento i primi 45 di gara. Doumbia al posto dell’infortunato Duncan ed Altare a completare il terzetto difensivo non fanno rimpiangere gli assenti, ed il VeneziaMestre cerca di combattere su ogni pallone come la sfida rende fondamentale. Eppure, ancora una volta, i ragazzi di Mr Di Francesco scendono in campo nella ripresa con il freno a mano tirato, concedendo ai lariani la sensazione di poter prendere in mano la situazione. Ma se il gol del pareggio è il consueto regalo stavolta firmato Candela, è la rete dell’uno a due a spezzare le gambe agli arancioneroverdi. L’ennesimo errore di posizione e concentrazione che, al netto di un terreno complicatissimo, non si può accettare in una partita tanto delicata. L’Unione barcolla, la curva assente per i primi venti minuti di gara causa morbida contestazione alla società, prova a scuotere i ragazzi mentre la bora non smette un attimo di sferzare. E’ un episodio a rimettere in piedi match e torneo, con un corner di Oristanio che si infila beffardamente alle spalle di un rivedibile Reina. Il VeneziaMestre ci crede e gli ingressi di Crngoj e Yeboah alzano il baricentro lagunare. Fino al minuto 87 che segna un altro turning point della stagione, quando il bolide di un prezioso Nicolussi Caviglia fa esplodere gli eroi rimasti tra le tribune. Ma quando non gira non gira per nulla, e la gioia dura giusto il tempo di avere la conferma che le gioie, per il nostro martoriato popolo, vanno meritate fino in fondo. Discutere quanto possa essere decisivo il vantaggio di avere mezzo centimetro oltre il difensore è esercizio inutile quanto doloroso, e non ci resta che applaudire un gruppo che anche questo pomeriggio non è apparso inferiore al diretto rivale, ma che lo vede inesorabilmente mantenere un discreto vantaggio in graduatoria.
E cosa si può dire di diverso dal solito dopo l’ennesima coltellata, se non che le colpe di questi ragazzi appaiono ogni giornata sempre meno imputabili. E’ la qualità generale che in questo momento manca terribilmente, insieme ad una furia agonistica che appare inequivocabilmente minore rispetto a pochi mesi fa. Se dipende da un allenatore che non riesce ancora a trovare la chiave giusta oppure ad una classifica che mette sempre più paura ce lo dirà il tempo, un tempo che però inizia a scarseggiare. Di positivo ci portiamo a casa un Nicolussi Caviglia in crescita così come un Pohjanpalo tornato a combattere come conosciamo. Ma il vero applauso va ad un pubblico che anche oggi, nonostante una ragionevole, giustificata ed educata protesta, ha dimostrato un amore incondizionato verso i nostri colori e la nostra città. Ragazzi alzate gli occhi e guardate questa curva, siamo qui con voi, sempre. Insieme possiamo provare a rialzarci e sognare un domani in cui gli episodi ci regaleranno finalmente animi più sereni.
Avanti Unione!