Marco Modolo e il Venezia, come nelle favole
Cercare di riassumere in poche righe cosa è stato Marco Modolo per il Venezia è parecchio complicato. D’ufficio tra i più grandi capitani arancioneroverdi, per risultati e attaccamento forse il più grande di sempre.
La storia d’amore tra Modolo e il Venezia nasce fin dai primi calci al pallone. Marco è un bambino nato a San Donà di Piave che, come tutti i bambini, inizia a giocare in quella che è a tutti gli effetti la squadra della sua città, il Venezia. Marco però ha qualcosa in più degli altri ragazzini, tanto da attirare le attenzioni dell’Inter, squadra nella quale si trasferisce nel 2005 a causa di uno dei numerosi fallimenti della società lagunare di quegli anni. Arrivato in Primavera, nel 2007 subisce un grave infortunio al crociato e l’Inter lo libera. Il suo sogno è rimasto quello di vestire la maglia della prima squadra del Venezia, che lo riprende e lo aggrega alla prima squadra. L’esordio tra i grandi non arriva però con la maglia arancioverde, ma con quella della Sanvitese, in prestito. Il suo sogno viene esaudito solo l’anno dopo quando, finalmente tornato dal prestito, esordisce e segna 8 goal nel campionato di Serie D, un’enormità per un difensore centrale, “anche se molti non sanno che a causa di alcuni infortuni finii la stagione facendo il centravanti - sorride Modolo - Ma l’alto numero di goal è dovuto anche alle magnifiche punizioni e calci d’angolo battuti da Collauto". Di capitano, in capitano.
In vista della stagione 2010-2011 l’allora patron Enrico Rigoni si dichiara non disposto a supportare il club veneziano in categorie superiori alla Serie D. E’ però chiaro a tutti che Marco merita di più della Serie D e le strade si separano nuovamente.
Nel 2015 Modolo si trova davanti a un bivio: in questi 5 lunghi anni lontano da casa si è affermato come un ottimo giocatore per il campionato cadetto e le offerte dalla B ovviamente non mancano; il Venezia, invece, è appena rinato dopo l’ennesimo fallimento, deve ripartire dalla D, ma il progetto questa volta sembra promettente, capitanato dall’americano Joe Tacopina. Modolo, nel pieno della sua carriera, fa un’enorme, forse la più grande, promessa d’amore: rinuncia alla serie B e a diversi quattrini per trasferirsi in Serie D, pur di tornare nella sua città, nella sua Venezia. “Ricevetti alcune offerte dalla Serie B, ma nessuna di queste mi convinse a pieno. Mi chiamò il DS Perinetti dicendomi che a Venezia c’erano grandi progetti. Ad agosto firmai per la Serie D”.
Con il senno di poi è tutto facile e questa scelta di cuore, una volta tanto, ha ripagato. Ma in quel momento scommettere su Venezia, che arrivava dall’ennesimo fallimento, era solo per cuori forti. Il suo sogno però, fin da bambino, era quello di esordire in Serie A non con una maglia qualsiasi, ma con quella della sua città.
E’ il 7 novembre 2021, dopo una scalata durata sei anni, il Venezia è tornato in Serie A. Il suo capitano è Marco Modolo, anche se in panchina. Il Penzo è pieno e il Venezia sta vincendo contro la Roma 3-2. Finalmente è il suo momento, entra lui. Tutti i sacrifici, le difficoltà, i fallimenti, le retrocessioni sono ora ripagati. Il suo sogno si avvera: l’esordio in Serie A, con quella maglia e la fascia al braccio. Diventa l’unico giocatore nella storia del Venezia FC a giocare una partita in tutte le categorie, dalla D alla A. Appena entrato c'è un calcio d’angolo sotto la Sud, la palla quasi magneticamente arriva sulla sua testa, colpisce forte, traversa, il Penzo trema. Sembra uno scherzo del destino, ma il capitano non demorde, aiuta a reggere fino al novantesimo e l’impresa è compiuta. In quella stagione gioca poco a causa di diversi problemi fisici e la stagione finisce con l’inesorabile retrocessione.
Si deve ripartire, nuovamente, e da chi se non da lui.
Le ultime due stagioni racchiudono perfettamente quello che è stato Modolo per Venezia. Gioca sempre meno, ma non lo senti mai, se non per incitare i compagni. Il suo apporto in spogliatoio è fondamentale nella scalata che porta la squadra dall’ultimo posto in serie B a quello straordinario due giugno 2024, che nessuno potrà mai dimenticare. Perché, proprio come nelle favole, la storia di Modolo e il Venezia non può che chiudersi con il più bel lieto fine: il capitano che, occhi lucidi al cielo, alza la coppa, a casa sua, in mezzo a un tripudio di tifosi arancioneroverdi che hanno fatto invasione. Il Venezia è di nuovo in Serie A, proprio come nei sogni del piccolo Marco.
Ci mancherai, Capitano.