ESCLUSIVA - Alla scoperta di Sagrado, Vanhemel: "Inarrestabile in velocità, vi racconto chi è"
L'ex tecnico di Richie Sagrado, Eddy Vanhemel oggi al Genk, ma che lo ha avuto nella stagione 2022/23 nella formazione Under 23 del Leuven in Belgio, è intervenuto a TuttoVeneziaSport per parlarci del nuovo acquisto dei lagunari.
Cosa ne pensa di lui?
"Per me Richie è un giovane dotato di ottime qualità, che ha la mentalità giusta per fare un'ottima carriera. Se guardate le scelte che ha fatto, noterete che nel 2021 ha lasciato il Genk per andare al Leuven. Aveva un'idea chiara ed è stato coraggioso. Non mi permetto di dire se questa fosse una scelta giusta o sbagliata da parte sua, o che una squadra sia meglio dell'altra, ma sicuramente si può dire che sia stata coraggiosa e probabilmente fatta pensando ad un percorso individuale che fosse migliore per la propria crescita. Una cosa non da tutti, ecco, che è stata ben pensata e poi premiata".
Cosa ricorda di lui?
"Fin dall'inizio abbiamo visto che avevamo di fronte un giocatore con del potenziale. Qual è il suo potenziale? E' legato alle sue capacità fisiche, alla sua forza, ma anche alla sua capacità di inserimento e di incursione con e senza palla. Una volta che riesce a iniziare la sua corsa, è quasi inarrestabile. Ed è in grado di segnare, di testa o nelle situazioni di uno contro uno".
Che ne pensa del suo trasferimento al Venezia?
"Penso che per lui sia stato un buon passo venire in Italia. Per crescere e diventare un difensore ancora migliore credo che debba lavorare sul suo gioco posizionale e penso che imparerà molto in Serie A. L'Italia è ben nota per il suo gioco difensivo di alto livello, per la tattica. Penso che sia l'anello mancante nel suo processo di sviluppo. Quindi andare lì credo sia stata una buona scelta da parte sua".
Quali margini di crescita ha e dove potrà arrivare in futuro?
"Penso che quando riuscirà a combinare un miglior senso della posizione in difesa ed a combinarlo al meglio con il suo gioco offensivo, allora diventerà un giocatore con il potenziale per giocare in grandi squadre. Ci vuole tempo. Ora deve pensare a crescere e migliorare. Per me non è un giocatore già arrivato al 100% del suo potenziale, ha ancora margine. Ha bisogno di tempo per farlo. Forse in due-tre stagioni può arrivare ai suoi massimi livelli, a mio modesto parere. La pazienza non deve averla solo lui, ma anche l'ambiente intorno a lui ed il club in cui si trova".
Cosa ricorda di lui fuori dal campo?
"Come persona è molto disposto ad ascoltare ed a voler imparare, segue gli allenatori, è pronto a ricevere feedback. Non solo a parole, ma poi trasferendo i consigli sul campo d'allenamento e di gioco. E' un bel giocatore da avere nella tua squadra da questo punto di vista. Non è uno molto loquace, ma si fa rispettare molto dai compagni di squadra perché è umile e lavora. La sua etica del lavoro è molto buona. E' ambizioso, parla più con i suoi piedi, che con la voce. E sta lavorando molto duramente per migliorare ogni giorno".