ESCLUSIVA - Garofalo: "Fu Inzaghi a tenere Modolo. Il colpo Dezi conferma le ambizioni societarie"
Gradito ospite del nostro Talk Show, abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con Agostino Garofalo, ex Leone nel biennio con Inzaghi e nella sfortunata annata dei Play-Out. Questa la seconda parte dell’intervista, in cui il terzino ha detto la sua su tanti singoli. Vi ricordiamo che la prossima diretta sarà di mercoledi alle 18 (dalle 19.15 poi si parlerà di Reyer) e non di martedì alle 18 per evitare la contemporaneità col match contro la Cremonese.
Come vedi Ricci e soprattutto Mazzocchi, che è diventato uno dei cardini di questa squadra? “Mazzocchi è veramente una sorpresa, ma un po’ me lo aspettavo perché già da avversario avevo intravisto qualità importanti. Ricci l’ho visto anche nell’ultima apparizione con il Parma in Coppa Italia ed è un sinistro interessante, ha parecchia esperienza in B e quindi deve darsi da fare per farsi trovare pronto perché ha tanta concorrenza, sono amico fraterno di Molinaro che è un giocatore che fa la differenza. In allenamento devono andare tutti al massimo per sudarsi il posto in squadra, solo così si cresce. La concorrenza è fondamentale, fa bene, poi dipende dalle caratteristiche mentali dei giocatori, a me la concorrenza stimolava, nel primo anno quella di Del Grosso mi fece solo che bene”.
Che idea ti sei fatto su Felicioli? Dopo la prima annata in cui aveva dimostrato qualità importanti si sta un po’ perdendo: “Felicioli è un giocatore importante, giovane, si conosceva già nelle giovanili del Milan. Purtroppo quando hai quei brutti infortuni non ritorni mai esattamente come prima, ma è giovane, ha tempo per lavorare e tornare la gamba importante che era. È un buon giocatore, dopo l’infortunio il direttore è stato bravo coprendosi con Molinaro, è un giocatore che in Serie B può fare la differenza oltre all’età. Sono quei giocatori alla Pessotto, lui la partita non te la sbaglia, poi sono punti di riferimento in spogliatoio come per esempio è diventato Modolo, un grande professionista. È uno che cura tutto, è intelligente, nel primo mio anno in C ricordo che era stato messo sul mercato, Inzaghi lo trattenne, poi andò alla grande e per noi è stato un punto di forza, è un giocatore che ascolta, ha voglia di crescita”.
Jacopo Dezi è stato il grande colpo dell’ultimo giorno di mercato: “Dezi è un giocatore importante per la categoria, può cambiare la faccia alla squadra, può essere il sostituto un po’ di tutti e definirlo sostituto è riduttivo. Lo ricordo già dai tempi di Crotone quando era giovanissimo, giocatore fantastico sotto il profilo tecnico tattico ed è di corsa. Il Venezia con questo acquisto ha fatto capire che vuole fare le cose seriamente, vuole ballare alla festa, a inizio anno sono stati bravissimi e a gennaio ha preso giocatori pronti che possono fare la differenza”.
L’acquisto di Sebastiano Esposito ha diviso un po’ l’opinione dei tifosi: “È un giocatore che per caratteristiche mancava un po’ al Venezia. Sicuramente Esposito è stato un po’ catapultato in Serie B dopo aver vissuto in spogliatoio con campioni che hanno calcato palcoscenici internazionali. Dobbiamo dargli un po’ di tempo, gli farà bene, vedere solo quelle realtà che brillano di luce propria a volte non fa crescere. Il gioco del Venezia si sposa bene con le sue caratteristiche, deve mettersi a disposizione e così si toglierà soddisfazioni come non ha potuto fare alla SPAL, là c’è una rosa da Serie A, non che quella del Venezia non lo sia, ma i Leoni danno più spazio ai giovani, mentre la SPAL cerca giocatori già pronti per il salto di categoria. È raro trovare un giocatore così giovane italiano con le sue qualità. Se è cresciuto con la mentalità di mister Antonio Conte darà il massimo in ogni allenamento anche si tratta di un prestito secco”.
Chiosa finale sullo stadio, che sarà ristrutturato: “Il Penzo ha il suo fascino, io lo adoro. Sicuramente lo stadio nuovo va fatto, però io sono innamorato di questo stadio. Ristrutturiamolo e poi vedremo cosa si potrà fare”.